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Marta: prendo fuoco con Manson

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Ma ascolto anche Coldplay, Killers, e se devo cazzeggiare Madonna». Chapeau per l'onda rossa Marta Cecchetto, la modella che ha riacceso la luce all'Ariston. «Ma cantare no, non ho mica la voce di Mariah Carey». Del cast sanremese apprezza «Povia, che canzone spiritosa. E non sono male neppure Grignani o la Oxa». Quanto al fidanzato Luca Toni, non c'è da sperare che le canti la serenata. «Però magari riesce a farmi una sorpresa qui. Tifo per lui, ma non capisco nulla di calcio». Marta e il bomber della Fiorentina vivono insieme da otto anni, e lui «è geloso, ma senza dare in escandescenze». Avrà trasalito, Toni, vedendo l'altra sera quella schiena nuda e Panariello che le diceva: «entra in scena a marcia indietro». Ride, la Cecchetto: umbra come la Bellucci, studi interrotti in filosofia, «troppo cervellotica, voglio ricominciare con l'interior design. Qui a Sanremo faccio quello che mi chiedono, senza strafare». Emozioni sul palco? Figuriamoci. «Però è diverso dalle sfilate, qui posso captare gli sguardi». Come in quello spot dell'Aperol, dove ballava su un bancone. E ubriacava tutti. Ste. Man.

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