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Un Dio in armi alle radici dello Stato ebraico

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Passarono altri trentuno anni prima dell'annuncio ufficiale della nascita dello Stato di Israele. "Il Dio in armi - La Gran Bretagna e lo Stato di Israele", Corbaccio editore, 24 euro) è il racconto di questa lunga gestazione. L'autrice, Jill Hamilton, indaga soprattutto sulle ragioni "religiose" che hanno condotto alla costruzione di quella "casa". Tutti gli uomini politici che contribuirono alla realizzazione di quel disegno (Balfour, il primo ministro Lloyd George, il giovane Churchill, ma anche Lord Ashley, Chamberlain, e il presidente americano Woodrow Wilson) erano profondamente religiosi. E Harry Truman, il presidente Usa che nel 1948 annunciò la nascita di Israele, era un fervente battista, come Clinton e Carter. La Hamilton definisce molti di essi "sionisti cristiani". Quasi tutti erano cristiani nonconformisti (seguaci degli uomini che si opposero all'ordinamento religioso promulgato da Edoardo IV nel 1588, giudicato troppo legato alla liturgia di Roma) impegnati nell'insegnamento della Bibbia. E fu proprio il Libro a ispirare quasi cent'anni fa a quei politici di dare una patria agli ebrei. M. Tos.

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