Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«L'oro di Napoli restaurato torni in sala»

default_image

  • a
  • a
  • a

Suggerisco ad Aurelio De Laurentiis che ne detiene i diritti di riportarlo in sala accanto ai suoi film di successo o di lanciare in un DVD internazionale la versione integrale grazie a lui e alla FilmMauro appena restaurata». Lo ha detto Manuel de Sica presentando a Napoli il restauro del capolavoro di Vittorio De Sica. Il film sarà proiettato lunedì 30 gennaio al Teatro San Carlo in versione restaura, e per la prima volta integrale, per festeggiare il bicentenario della Provincia di Napoli. Grazie al recupero complessivo dell'episodio «Il funeralino», che narra delle esequie di un bambino e che fu giudicato all'epoca troppo drammatico per un film nelle sale per le festività natalizie del 1954, l'opera passa infatti dai 118 a 140 minuti. E in prima fila lunedì sera al Massimo napoletano ci sarà anche l'indimenticabile «pizzaiola» Sofia Loren, che giovanissima fece parte del formidabile gruppo di attori interpreti del film, tra i quali Totò, Paolo Stoppa, Silvana Mangano, Eduardo De Filippo. La serata, organizzata in collaborazione con l'Associazione Amici di Vittorio De Sica presieduta dal figlio Manuel De Sica, è stata presentata dal presidente della Provincia di Napoli Riccardo Di Palma, affiancato da Manuel De Sica, dal maestro Roberto De Simone , dal critico Mario Franco, dal presidente del Consiglio provinciale Enrico Pennella. «La scelta di aprire il Bicentenario della Provincia di Napoli con la proiezione della copia restaurata di un film straordinario come "L'oro di Napoli" di Vittorio De Sica - ha detto Di Palma - va nella direzione di legare tra loro passato e futuro della nostra terra, con un sincero omaggio alle nostre tradizioni culturali più nobili e autentiche. Il film, infatti, è tratto dal'omonimo libro di racconti di quel grande scrittore partenopeo che è Giuseppe Marotta e lo stesso Vittorio De Sica può essere legittimamente considerato napoletano d'adozione». La pellicola, sceneggiata da De Sica con Marotta e Zavattini, vinse la Grolla d'Oro per il miglior film della stagione 1954-55 e fece ottenere due nastri d'argento a Stoppa e alla Mangano, collocandosi di diritto nella rosa delle grandi opere cinematografiche di De Sica. Al restauro si accompagna una monografia, a cura di Gualtiero De Santi e Manuel De Sica, che raccoglie le testimonianze di chi ha partecipato alla realizzazione del film, gli interventi degli esperti e le sceneggiature.

Dai blog