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«È un onore fare il tappabuchi in tv ora vorrei tornare al fianco di Baudo»

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Nato professionalmente come autore, Giancarlo Magalli ha iniziato la sua carriera dinanzi alle telecamere sostituendo Enrica Bonaccorti che, a metà degli anni Ottanta, dovette abbandonare il programma del mezzogiorno "Pronto chi gioca?". «Da allora - ammette il presentatore - il marchio di tappabuchi caratterizza la mia carriera anche se non ho mai avuto il complesso del sostituto. Perché quando la Rai mi ha chiamato, io ho sempre risposto con entusiasmo». Magalli, a cui si devono anche testi di canzoni per Raffaella Carrà, come "Felicità" e "Rosso", racconta la sua lunga attività professionale. Da "Pronto Raffaella?", che proponeva il famoso conteggio dei fagioli, fino ad oggi al timone della trasmissione del mezzogiorno di Raidue "Piazza Grande" che quotidianamente conquista tra il 18 ed 19% di share. Sembra davvero che il suo compito sia quello di difensore della Rai nei momenti di difficoltà. Ci racconta il suo passato da tappabuchi e ci svela se l'azienda le è riconoscente dei risultati conseguiti? «Nel 1997 sono subentrato dopo alcune puntate ad Enrico Montesano che conduceva lo show abbinato alla Lotteria Italia "Fantastico Enrico". Quando Paolo Bonolis tornò per la prima volta a Mediaset, ho ereditato due suoi programmi "I cervelloni" e "Fantastica italiana" che, con la mia gestione, riuscirono a conseguire risultati migliori. E lo scorso anno ho preso il posto di Monica Setta nel programma di seconda serata di Raidue "Bye bye baby". Sono sempre stato fedele alla Rai che è rappresentata da una gran quantità di persone con incarichi a termine con le quali si finisce per instaurare rapporti di differente spessore umano. L'importante però è che in Rai ci siano sempre professionisti di grande valenza». Si è trasferito su Raidue, abbandonando Raiuno? «Il nuovo direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, appena arrivato si è affrettato a mandare via tutti coloro che avevano contribuito ai successi dell'azienda, tra cui me e Pippo Baudo. Poi se li è ripresi tutti. Spero possa riprendere anche me. Certo, Raiuno ha la grande fiction ed il calcio che alla fine si rivelano sempre vincenti. Anche Antonio Marano, quando era direttore di Raidue diceva che non poteva farmi lavorare per dare la precedenza ai leghisti. Salvo poi ricredersi e valorizzare le vere professionalità. Spesso ci sono stati in Rai dirigenti che non hanno lasciato tracce importanti ma hanno trovato l'amore. Penso a Zaccaria, a Baldassarre e recentemente a Cattaneo». Quali sono i suoi prossimi impegni professionali? «A livello immediato questa sera, su Raidue con il cast di "Piazza Grande" sono in video con Serata Oroscopo, un appuntamento dedicato alle previsioni del 2006. Con Paolo Fox che è presente quotidianamente a "Piazza Grande" ci saranno molti ospiti, tra cui Stefania Orlando, Giuliano Gemma e proporremo una parodia di "Pinocchio" scritta da Michele Guardì come me nella parte del burattino, e con Antonio Zequila, Stefano Masciarelli, Francesco Salvi. Ma i miei due obiettivi professionali sono condurre di nuovo un programma con Pippo Baudo, sullo schema di "Papaveri e papere" andato in onda circa quindi anni fa e tornare a "Domenica in"». Ha mai pensato di condurre anche il Festival di Sanremo? «Non è nei miei piani. C'è stato un anno in cui il Comune di Sanremo aveva espressamente chiesto la mia conduzione. La Rai era d'accordo ma si opposero i discografici». Chi tra i suoi colleghi apprezza professionalmente e su chi, invece, ha delle riserve? «Avevo intuito le qualità di Gerry Scotti in tempi non sospetti. Apprezzo Monica Leofreddi conduttrice di "L'Italia sul 2" di cui sono spesso ospite, soprattutto nel periodo in cui andava in onda "L'isola dei famosi", reality che ho seguito pur non avendo simpatia per il genere. Apprezzo Amadeus ma non ho simpatia per Barbara D'Urso, la sua presenza mi ha ulteriormente allontanato da "Il Grande Fratello" che ritengo ormai logoro. Con Anna Falchi ho avuto dei litigi epici, la apprezzo come attrice ma non è assolutamente in grado di improvvisare.

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