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Viaggio nell'ambiguità guidati dal maestro Cronenberg

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NEL CINEMA di David Cronenberg si incontra più d'una volta il tema della doppia identità. In «Inseparabili», ad esempio, in «M. Butterfly» e, di recente, in «Spider». Oggi quel tema gliel'ha suggerito un romanzo a fumetti riscritto per lui da Josh Oljon, un noto sceneggiatore di film indipendenti. A sostenerlo, però, come il titolo avverte, c'è la violenza, spinta in più momenti quasi agli estremi. Si comincia, come d'uso, con una famiglia tranquilla, nello sfondo di una tranquilla provincia americana. Un padre, Tom Stall, che gestisce un ristorante, una madre, Edie, avvocato di successo, un ragazzetto e una bambina. Un giorno due sbandati irrompono con furia nel ristorante di Tom e minacciano tutti. Lui, pur essendo un uomo pacifico, si difende, spara, uccide e diventa l'«eroe americano» del giorno, con foto sui giornali e interviste in Tv. Da qui, però, nuovi guai perché si fa avanti un tizio, dal volto sfigurato e dai modi bruschi, che chiamando Tom con un altro nome, gli chiede conto del male che gli ha fatto subire. Tom ha dunque un passato che lì nessuno conosce? Altro sangue, sconcerto fra i suoi, uno scontro finale altrettanto sanguinoso con persone improvvisamente emerse dal buio di anni lontani. Con molta difficoltà, adesso, per Tom , di farsi riaccogliere in quella famiglia che, spinta a dubitare, ha sconvolto. Cronenberg ha condotto tutta l'azione con mano sicura. Prima all'insegna di un'ambiguità che lascia diffondersi su tutto; sui personaggi, sui loro reciproci rapporti sulle ragioni di quel protagonista che all'inizio nega, come in innocente preso in una trappola da cui non riesce più a uscire. Poi, appunto, all'insegna di una violenza che via via dilaga su ciascuno, non solo su Tom, da uomo adesso quieto a omicida senza remore come una volta, ma sul figlio che, perseguitato a scuola, trova tutto l'ardire necessario per difendersi e persino sulla moglie che, nel suo risentimento urlato, accetta una pagina di sesso in cui domina più il furore del sentimento. Analizzando i caratteri, alternando ai momenti più duramente espliciti quelli sfumati, con un linguaggio che privilegia, pur in quella provincia rurale e solare, le luci scure e i ritmi incalzanti pronti nei passaggi più incisivi, a far trattenere il respiro. Felicemente coadiuvato da interpreti magnifici: Viggo Mortensen, un protagonista dalle multiple espressioni, Maria Bello, una moglie di una sensualità quasi esasperata, e due «cattivi» di forte segno, Ed Harris, il primo a farsi vivo, William Hurt, che concluderà quella ridda. La firma di Cronenberg. G. L. R.

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