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Caro Costanzo, sbagli Non sono cattivo maestro

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Criticato e osannato, Antonio Zequila, nato 41 anni fa a Napoli, divide la platea come pochi altri. Approdato a Samanà più per i veri o presunti flirt con stelle e stelline dello spettacolo che per le qualità artistiche, è stato chiamato in causa anche da Maurizio Costanzo che in un'intervista, parlando di responsabilità e di cattivi esempi, ha dichiarato: «Quando si vede che in tv si dibatte su Carmen Di Pietro e Zequila, ci si domanda che succede». Lui, però, non incassa il colpo come ha fatto finora. Stavolta replica e attacca. «Innanzitutto - dice Zequila - non mi reputo un cattivo esempio televisivo. Sull'Isola ho avuto il sostegno del pubblico, perché sono vent'anni che lavoro. Vengo dal teatro dove ho debuttato come protagonista e ho girato diversi film. Non sono un improvvisato. I cattivi esempi sono altri: i pedofili, i ladri, gli spacciatori, i terroristi. Un ragazzo come me che vuole far divertire il pubblico a casa sicuramente non è diseducativo. Costanzo? Lo stimo molto e lo reputo un ottimo giornalista. Però non capisco la sua idiosincrasia verso le persone che fanno i reality, visto che da anni a "Buona domenica" ospita solo i protagonisti del "Grande fratello". Se è così contrario a questo genere, perché gli offre il suo palcoscenico? Lo stesso - continua - vale per me. Sono stato molte volte ospite del "Costanzo show" e pochi giorni fa mi ha chiamato la sua redazione per invitarmi a "Tutte le mattine". Sarei andato molto volentieri, purtroppo, avendo un contratto in esclusiva con la Rai fino alla fine di dicembre, ho dovuto rifiutare». Rincara la dose Zequila: «Se non mi stima, perché mi invita? Il fatto che fa anche "Buona domenica" e si mettE in gioco mi fa molto piacere. Ma quando perde negli ascolti, dovrebbe avere l'umiltà di ammettere le sconfitte. Nonostante tutto ringrazio Costanzo, perché essere citato da lui è un onore. Come ha detto Andreotti: o in bene o in male l'importante è che se ne parli. Se non piaccio agli addetti ai lavori non m'importa, a me basta il consenso del pubblico». Sull'Isola Elena Santarelli l'ha battezzata "er mutanda" ed ormai tutti la identificano con questo nome. Le dà fastidio? «Assolutamente no. Da uomo virile del sud, mi rende orgoglioso. Mi sarei preoccupato se la mutanda fosse stata piatta». Come mai di fronte alle critiche si comporta come un "muro di gomma"? «Se fai l'attore o fai così o vieni tritato». Però alle critiche di Costanzo non è rimasto indifferente. «Ci sono rimasto male perché sono venute da un grande professionista, che ha messo a repentaglio anche la propria vita per combattere la mafia». Dopo l'Isola è diventato uno dei bersagli preferiti anche di "Striscia". «Quando sei attaccato da "Striscia" vuol dire che desti attenzione». Ha detto di vuole fare l'attore, ma a 'Domenica in' si propone pure come cantante. «È un gioco. Sono napoletano, la canzone ce l'ho nel sangue. E poi nella mia vita ho conosciuto Frank Sinatra, il più grande in assoluto, e so cosa vuol dire cantare anche se riconosco i miei limiti. Mi ritengo uno showman che piace. Sull'Isola sono stato me stesso, non ho mai recitato, non ho parlato male di nessuno. Mi hanno scelto per la parte gossip della mia vita, ma io ho un curriculum da attore e in futuro spero di lavorare molto. A "Domenica in" mi diverto a fare altro e ringrazio Mara Venier per avermi scelto. Ma il mio obiettivo è recitare e il mio sogno è girare un film con Tornatore». Dopo tanti flirt con donne dello spettacolo, adesso è fidanzato? «Sì, ma non mi va più di parlare del mio privato. Io vivo per l'amore, senza morirei. Posso solo dire che non lavora nel mondo dello spettacolo e che è una persona semplice, del popolo, come me. Con le colleghe ci lavoro e basta».

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