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Vasco Rossi: «Così ho sconfitto la droga»

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IL ROCKER PREMIATO A MILANO PER IL MIGLIOR DVD

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Ce n'erano circa duemila, ieri sera, all'Anteo di Milano, tra platea, galleria e atrio della sala cinematografica dove la rockstar è intervenuta per ricevere (vedi foto) il Premio Videoclip Italiano assegnato al "miglior dvd musicale dell'anno", in testa alle vendite da alcune settimane. Urla, cori da stadio, flash a migliaia dai telefonini e dalle camerine digitali: la solita aria col sorrisetto menefreghista ma compiaciuto, il solito berrettino nero, Vasco ha fatto volentieri da bersaglio all'entusiasmo dei fans. «È un premio che mi fa particolarmente piacere perché non me l'aspettavo - ha commentato il neovincitore di questo riconoscimento giunto alla settima edizione - Per me "È solo un rock'n'roll show" è stato un esperimento, una sfida. Invece, di realizzare un videoclip abbiamo pensato a un racconto lungo 70 minuti che scorresse come un film, di qui il neologismo "movie-clip". Abbiamo unito le clip dell'album "I buoni e i cattivi" per intrecciare due linguaggi, quello del video con il cinema. L'idea d'origine di raccontare in una giornata la vita, la morte e i miracoli di una rockstar, è mia, poi elaborata dalla sceneggiatura di Lucarelli e messa in immagini dal regista Stefano Salvati». E i flash sul passato della rockstar? E quel giudice impersonato da Franco Nero? «Naturalmente ho raccontato la mia storia, il mio salire dalle stalle alle stelle, i successi, ma anche gli arresti, la galera e le censure che ho subito. Il giudice mi ripete le accuse che mi hanno bollato per i primi 15 anni, quando la censura di certa critica e di certo giornalismo perbenista costringeva chi amava le mie canzoni ad ascoltarle di nascosto». Nel filmato non c'è il riferimento all'uso della droga. «L'ho eliminato, perché la droga ha fatto parte della mia esperienza personale, non è mai entrata nella mia vita d'artista. È vero, l'ho presa, ho rischiato la pelle e ho capito che la droga fa male, anche se occorre distinguere tra droga e droga». E quella bellissima fan che la insegue per tutto il film e che la fa fuori a colpi di pistola? «È una nostra scoperta, si chiama Andrea Lietovska, è slovacca e sentiremo parlare ancora di lei. È una fan che perde la testa, mitizza la rockstar e a causa del suo amore possessivo compie un gesto folle».

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