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Pivetti: «Devo tutto a Fazio e Verdone»

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In "Provaci ancora prof" con la regia di Rossella Izzo sarò Camilla Baudino. Una serie in 4 puntate, ispirata alla protagonista del romanzo "Una piccola bestia ferita" di Margherita Oggiero. Una quarantenne prof di lettere in una scuola superiore si trova coinvolta nella risoluzione di alcuni gialli». E il suo debutto sul grande schermo? «Il mio debutto sul grande schermo risale invece al 1995 con "Viaggi di nozze" di Verdone. La sua è un'emozione che ricordo sempre con piacere. Devo tutto a Fabio Fazio. Verdone mi vide a "Quelli che il calcio" e mi chiamò. Fu la mia vera fortuna». Perché prima faceva la doppiatrice? «Sì. Ho cominciato proprio con il doppiaggio. Ero nata in un'ambiente dello spettacolo. Mio padre Paolo, faceva Tv e regia teatrale, mia madre Grazia, l'attrice». Voleva fare da piccola la pittrice? «Certo. Da piccola non ero la classica bambina perbene. Ero un po' sporca, avevo sempre le ginocchia sbucciate e qualche dentino mancante. Ma tanta passione per il disegno. A 7 anni invece comincia la mia carriera di doppiatrice. Ho frequentato il liceo artistico e mi sono diplomata all'Accademia di Belle Arti. Dopo un classico periodo di riflessione cambio la mia direzione professionale e mi dedico al doppiaggio». E sua sorella Irene, come ha inciso nella sua vita? «Voglio tanto bene a mia sorella, la stimo. Siamo quasi sempre in sintonia. Condivido le sue scelte. È un'ottima amica». E Veronica invece come ritiene di essere? «Un'attrice brillante e spiritosa. Spero di conquistare i cuori maschili con armi diverse da quelle ostentate da colleghe più formose e avvenenti. Sin da piccola ho un rapporto contraddittorio con il mio corpo. Non mi piaccio». Oggi, ora, è innamorata? «Parliamo d'altro. L'amore è qualcosa di fondamentale. Forse è la cosa più importante nella vita di ognuno di noi». È separata, si risposerebbe? «Perché no. Comunque per ora non ci penso».

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