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Se la scienza diventa padrona dell'uomo

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Nella giornata conclusiva dei lavori del meeting organizzato da Umberto Veronesi a Venezia, Severino ha mandato in soffitta le suggestioni degli interventi sul «free will» (il libero arbitrio), illustrando il presente e il futuro del rapporto tra «Scienza e Potere». «La tecnica, grazie alla filosofia che rappresenta lo scacchiere su cui si praticano tutti i giochi dell'uomo, tende a porsi sempre di più come la potenza suprema destinata a dominare il mondo», ha sostenuto Severino concludendo un' analisi che ha investito teologia (riduzione del mondo a Dio), riduzionismo (riduzione della mente al cervello), innovazione (è il termometro della potenza), potenza (la capacità di produrre forme diverse da quelle configurate nella realtà), filosofia (evoca il divenire, cioè la potenza estrema dell'uomo e libera scienza e tecnica dai limiti dell'idea di essere solamente un mezzo). «Ogni azione dell'uomo sulla terra - ha detto Severino - incrementa il rapporto tra filosofia e tecnica. Pertanto, ciò che è considerato un mezzo diventa uno scopo: la potenza del mezzo indebolisce la forza che crede di servirsi di esso. Ogni forza, cioè, è una contraddizione e tanto più lo scopo prevale quanto più acquista potenza». Nelle parole del filosofo molti hanno visto uno scenario inquietante sul genere di «Matrix», dove le macchine dominano il mondo e gli uomini. In particolare, Giuliano Amato ha commentato con preoccupazione il tipo di rapporto tra «Scienza e Potere» illustrato da Severino. «Occorre che la scienza si dia dei limiti. Come dice Habermas, non sempre gli avanzamenti scientifici sono augurabili per l'uomo. La Scienza è in grado di generare modificazioni alla natura e alla genetica che potrebbero rivelarsi molto pericolose. La politica, da parte sua, è in contraddizione, perché promuove, incentiva, la Scienza e nello stesso tempo le pone dei limiti. E questa contraddizione potrebbe provocare un corto circuito». Che fare? «Intanto, due sono le cose da accelerare: la prima è porre il metodo scientifico alla base delle forme educative e di istruzione per poter allontanare qualsiasi dogma fondamentalista, da qualsiasi parte provenga; la seconda è provvedere a disciplinare l'autodeterminazione della Scienza per impedire casi estremi che mettano a soqquadro la nostra realtà».

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