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«Il futuro è del digitale e io non mollo»

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«È una storia che continua - spiega Biscardi - perché ho appena firmato un accordo con La7: sarò il direttore responsabile della testata giornalistica sportiva fino al 2010». Ma si sente l'inventore del calcio in tv? «Diciamo che ho dato alla trasmissione precisi indirizzi. Una volta, ad esempio, era proibito parlare di calcio mercato. Un affare si comunicava solo dopo che il contratto era stato depositato. Io ho stravolto tutto, ho cominciato a tirar fuori le "bombe" e a far parlare la gente». Nella sua trasmissione rivendica autonomia e libertà. È questo il segreto del suo successo? «Mi sono sempre posto al di sopra delle parti. In 25 anni ho ospitato tutti, dai divi del pallone ai politici e sempre rivendicando indipendenza e libertà. Per questo la gente mi segue sempre con affetto». Ha mai avuto screzi col mondo del pallone? «Uno dei tanti lo ebbi con Boniperti. Avevo dimostrato con la moviola che la Juve aveva sottratto uno scudetto alla Roma con il famoso gol di Turone. Boniperti per sei o sette anni vietò ai giocatori della Juve di venire al Processo». Ma poi avete fatto pace? «Una sera, prima di andare in onda, la mia segretaria mi informò che c'era Boniperti al telefono. Pensai ad uno scherzo ed invece era proprio lui e voleva darmi un'esclusiva. "Tra mezz'ora darò le dimissioni da presidente della Juventus". Mi fece fare uno scoop mettendomi però nelle condizioni di dovergli gratitudine». E delle sue tante vallette cosa ricorda? «Ognuna è come una padrona di casa che riceve gli ospiti. Il loro ruolo è annunciare la pubblicità. L'eccezione è stata Mariella Scirea, ma sapeva parlare di calcio e se lo poteva permettere». Ha fatto anche pubblicità e con grande successo. «Mi chiamò la Fabbri per lanciare una pubblicazione d'inglese. Dovevo ringraziare dicendo thank you, invece mi venne spontaneo dire "deng you". Una battuta felicissima». Lei è famoso anche per le sue battaglie. «Sono stato il primo a combattere la violenza negli stadi, e da anni mi batto per la moviola in campo. Abbiamo dimostrato che può aiutare gli arbitri a sbagliare meno». Come sarà la televisione del domani? «Il futuro è il digitale terrestre. Con pochi euro acquisti una partita, senza dover pagare abbonamenti. Paghi quello che vedi». Oggi si chiude il Processo con Totti in esclusiva. «Gli consegneremo il premio Campionissimo 2004 e parleremo della stagione appena conclusa. Il Processo chiude in bellezza, promossi dai numeri, dagli ascolti record. E non vedo l'ora di partire con il 26esimo anno»

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