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Maradona dopo la droga lotta con la ciccia

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Diego Armando Maradona (Nella foto) ha lasciato la clinica psichiatrica cubana in cui era stato ricoverato dopo essere finito in rianimazione a Buenos Aires nel marzo scorso. È tornato a vivere a La Pradera, il centro-benessere in cui viveva dal 2000, e a febbraio tornerà in Argentina, per rivedere le figlie e sottoporsi ad una intensa cura dimagrante. Lo ha reso noto l'ambasciatore argentino nella capitale cubana, Raul Taleb. Che l'ormai obeso Diego avesse bisogno urgente di perdere peso lo si era capito già dalle immagini della settimana scorsa, quando - durante una viaggio in Grecia - aveva mostrato di essere in difficoltà anche per camminare. «Diego è sulla via di una rapido recupero, spero che continui su questa strada. Direi che sta passando uno dei suoi momenti migliori: non vede l'ora di lavorare», ha affermato l'ambasciatore Taleb. Il trasferimento a Cuba era stato un'idea di Maradona, che nel 2000 si stabilì a La Pradera, ufficialmente con l'idea di allontanarsi dalla cocaina. Ma evidentemente con scarsi risultati pratici, dato che nel marzo scorso - in occasione di una viaggio in Argentina - ebbe una crisi cardiaca che lo portò a un passo dalla morte. Ricoverato nel reparto di terapia intensiva di una lussuosa clinica di Buenos Aires, una volta scampato il pericolo fu confinato in una clinica psichiatrica: nel settembre scorso ottenne il permesso di continuare il trattamento in una analoga struttura (statale) cubana. Nel dicembre sfidò il parere dei medici per concedersi una vacanza con la famiglia e proprio la settimana scorsa aveva ottenuto il permesso per sostenere un viaggio in Grecia. Secondo l'ambasciatore Taleb, Maradona è tornato col morale alle stelle, pronto a continuare il trattamento antidroga ma di certo non più all'interno della clinica psichiatrica.

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