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«LE VOCI DEL TEMPO PERDUTO»

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Dietro le star senza parole i grandi del doppiaggio

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Poco dichiarato, addirittura nascosto, il lavoro del doppiatore è fondamentale per la riuscita di un film e non solo se viene dall'estero. Molti attori, e questo è uno dei segreti meglio custoditi del nostro Paese, non usano, o non hanno usato, la loro voce, ma se la sono fatta prestare dai professionisti dell'intonazione che, un po' per discrezione un po' per accordi con il titolare della faccia, devono restare nell'ombra. Non solo, i cosiddetti titolari della faccia (che in questo caso diventa di bronzo) se ne vanno anche in giro per televisioni a far vedere come sono bravi nell'arte di Shakespeare senza dichiarare che quel bel declamare non è farina del loro sacco. E allora dal gran volume di Di Cola veniamo a sapere che da Maurizio Arena («Poveri ma belli») a Valentina Cortese («L'ebreo errante») e da Terence Hill («...Altrimenti ci arrabbiamo») a Sophia Loren («La domenica della buona gente»), grandi attori hanno avuto la voce prestata, almeno per qualche film. Queste e mille altre curiosità raccontate con dovizia di particolari nel libro. Scopriamo che la grande Tina Lattanzi la «regina delle voci» ha doppiato Greta Garbo, Marlene Dietrich e «Gilda» Rita Hayworth. Ma anche Anna Magnani e Clara Calamai. Sul versante maschile Pino Locchi è stato la voce del primo James Bond, Sean Connery, e Sydney Poitier nel famoso «Indovina chi viene a cena», ma anche degli italianissimi Renato Salvatori e Teddy Reno nel celeberrimo «Totò, Peppino e la malafemmina». C'è un'ulteriore particolarità: Locchi, anche attore, in un film è stato a sua volta doppiato. Il libro, realizzato con certosino entusiasmo (l'autore è fisico e astronomo, l'attività attorno al cinema nasce per passione) presenta la storia del doppiaggio nella prima parte, dall'avvento del sonoro (1927) fino a tempi recenti. Nella seconda parte ci sono le biografie di cento doppiatori. Il volume è chiuso da un gustoso epilogo. Un volume utile da consultare per gli addetti ai lavori e divertente da leggere per i semplici appassionati. Gerardo Di Cola «Le voci del tempo perduto» 529 pagine èDICOLA editrice, 40 euro

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