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«Corazzata Potemkin» Rinasce un capolavoro

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ATTESA PER LA VERSIONE RESTAURATA

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Il Festival del cinema di Berlino (10-20 febbraio) ne presenta per la prima volta la versione restaurata come evento speciale della Retrospettiva, il 12 e 13 febbraio, con l' accompagnamento orchestrale dal vivo. Realizzato per il ventesimo anniversario della Rivoluzione russa del 1905, la Corazzata rivelò al mondo il talento del ventisettenne regista Sergei Mikhailovich Eisenstein che diede al cinema un film-icona e rivoluzionò la settima arte grazie soprattutto all'uso particolare, martellante e certamente influenzato dal costruttivismo e dal formalismo russo, del montaggio. La musica fu composta da Edmund Meisel solo nel 1950 e proprio per la prima in Germania. «Potemkin» racconta l'ammutinamento della corazzata all'ancora del porto di Odessa e la repressione dei cosacchi che spararono sulla folla riunita, per solidarietà con i marinai, sulla scalinata del porto. E proprio la scena della scalinata, con la carrozzina che precipita giù, gradino dopo gradino, è forse una delle più studiate e citate (per esempio nel celebre «Gli intoccabili» di Brian de Palma e in «C'eravamo tanto amati» in cui è mimata dal critico cinematografico marxista interpretato da Satta Flores) di tutta la storia del cinema, oltre ad essere un esempio di quella tecnica di montaggio che ha contribuito a rendere celebri i film del regista russo. Nel «Secondo tragico Fantozzi», in pieni anni '70, Villaggio urlò la sua protesta («secondo me è una boiata pazzesca») per l'incomprensibile passione, assai poco vicina al gusto popolare, di tutti quegli intellettuali che parlavano della Potemkin come di un capolavoro. Ma quella della Corazzata Potemkin è anche la storia di una mutilazione, essendo stato anche uno dei casi più clamorosi di censura negli anni '20 e, in Europa, anche dopo. Della prima in Urss infatti non è rimasta alcuna copia originale. Il film che verrà presentata a Berlino, 80 anni dopo la prima apparizione e a 100 dagli episodi che descrive, è il risultato di una completa ricostruzione della versione originale e include, per la prima volta, i sottotitoli in cirillico e soprattutto il commento di apertura di Lev Trotskj. Anche la sequenza della scalinata è stata riportata all'originale perchè la censura aveva colpito anche quella. La musica di Meisel per l'occasione è stata rivisitata da Helmut Imig con la consulenza drammaturgica di Lothar Prox. Ad accompagnare la proiezione sarà la German Film Orchestra Babelsberg, diretta da Imig. R. S.

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