Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Un premio letterario riscopre palazzo Landolfi

default_image

  • a
  • a
  • a

Da Adelphi è appena stata riproposta, dopo moltissimi anni, la ristampa di tutte le favole (Il Principe infelice e altre storie per bambini). Ora, finalmente, il Comune di Pico, luogo natale dello scrittore, e il Centro Studi Landolfiani, con il concorso della Provincia di Frosinone e della Regione Lazio e la collaborazione della Pontedoro P.s.r.l., hanno promosso la I edizione del premio di narrativa in onore di Tommaso Landolfi, che seleziona un racconto inedito di genere fantastico, al cui autore va la cifra di 2.000 euro. La serata della premiazione sarà domenica 19 dicembre, alle 17, presso il salone di Palazzo Landolfi, a Pico. Si tratta di un evento importante, e per il premio in sé, e per il fatto che per la prima volta si apre al pubblico palazzo Landolfi, seicentesca dimora natale dello scrittore, di proprietà degli eredi, una parte della quale, quella di proprietà di Idolina Landolfi, sarà donata all'amministrazione di Pico, per un comune progetto di trasformazione in centro di studio e di cultura. Alla consegna del premio seguirà una conferenza di Idolina Landolfi e Giovanni Maccari sul Landolfi «viaggiatore» nei luoghi della sua infanzia e giovinezza; quindi uno spettacolo teatrale tratto dal romanzo landolfiano «Le due zittelle», elaborazione di Elisabetta Pozzi, già coronato da successo in vari teatri italiani. Landolfi è autore coltissimo, dalla scrittura preziosa, altamente evocativa e penetrante e al contempo leggera, ironica, tanto da essere apprezzato anche dalle più giovani generazioni; per alcuni odierni scrittori egli è maestro dichiarato. Si moltiplicano gli studi sulla sua figura letteraria, le traduzioni all'estero delle sue opere, gli adattamenti teatrali e spettacoli di vario genere ispirati ai suoi racconti e romanzi. Tra le sue opere ricordiamo: «La pietra lunare», «Il Mar delle Blatte», «Le due zittelle», «Racconto d'autunno», «Cancroregina», «Le labrene». Tra le sue traduzioni dal russo, quelle famose di tutte le liriche di Puskin, «Il viaggiatore incantato» di Leskov, le «Memorie dal sottosuolo» di Dostoevskij e i «Racconti di Pietroburgo» di Gogol.

Dai blog