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DANIELA DESSÌ È LA PROTAGONISTA

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Intensi, commoventi, bravissimi. Vivranno di nuovo fremiti e ferite di una storia d'amore senza tempo, com'è la «Butterfly», al Pucciniano di Torre del Lago, venerdì 28 (replica il 30), per il Gran Galà del Centenario. Coppia sulla scena, coppia nella vita, Daniela Dessì e Fabio Armiliato, raccontano i loro personaggi. «Lei è giovanissima e ha una gran voglia di fuggire da quella che fino allora è stata la sua vita. E' una farfallina che vuol volare via. Un collezionista di cuori la trafiggerà. E lei si sacrificherà al suo sogno», dice la Dessì. E Armiliato: «Beh, ma non facciamo di Pinkerton un mostro di insensibilità. La sua sfortuna è di essersi imbattuto nella più testarda delle donne giapponesi. Da bel marinaio abituato alle avventure, è affascinato dall'idea di una specie di fiaba al cui incanto abbandonarsi. Ma per poco. Nel suo dialogo col console dice chiaramente che il matrimonio vero lo farà con una donna americana». Insomma, farfallina lei, farfallone lui... «Lei è una bambina quando si innamora del suo "yankee vagabondo" - spiega Daniela Dessì - Ma sceglie. Spezza i legami col suo mondo,viene maledetta. Poi, cresce. Il tempo che trascorre da sola con Suzuki e col bambino fa sbocciare una donna. Moglie e madre, Butterfly attende. Ho cercato nella mia interpretazione di dare l'idea di questo percorso. Modellando la voce su una musica che è fatta di colori e di vibrazioni psicologiche. Cio-Cio-San è carnale ed eterea. Alla fine, non potendo serbare la vita con onore, si immola con gesti tessuti di rituale plasticità». Armiliato aggiunge: «Butterfly si consacra al suo sogno, vuol credere in qualcosa che è contro ogni logica. Goro e Yamadori si sforzano inutilmente di farle capire la realtà. Pinkerton, poi, non è un cialtrone privo di attenuanti. È un occidentale, che crede alla superiorità della propria civiltà ed ha un po' l'atteggiamento del conquistatore. Ma qualche momento di sincera passione e commozione lo vive. E, in fondo, lei non gli aveva detto nulla del bambino... Se lo avesse saputo... Chissà...» M. B. G.

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