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di DARIO SALVATORI SI CHIAMA «My emotion» ed il nuovo juke-box digitale.

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Rendere disponibile i files musicali con la creazione di un pratico sistema di distribuzione è stato il primo scoglio della Caliel Global Entertaiment, dopo sono arrivati i problemi con la Siae e le major discografiche, ma ora è tutto pronto e il progetto può partire. Discount, supermercati, autogrill e naturalmente negozi di dischi, ospiteranno oltre cinquemila cd station (in pratica un apparecchio ancor più piccolo di un normale distributore automatico) contenenti oltre seicentomila brani all'interno dei quali fare la propria scelta. Il vantaggio dell'innovazione consiste nella soggettività e nella personalizzazione della fruizione della musica, oltre all'eliminazione dei costi industriali, della gestione del magazzino, i resi commerciali, ecc. L'utente avrà la possibilità di crearsi il proprio cd in meno di cinque minuti, personalizzando la copertina e selezionando sia brani storici che attuali. I costi varieranno dagli ottanta centesimi per il materiale di repertorio ad 1,80 euro per le novità. Per quest'ultime sarà possibile selezionarne una ad album. Forse è proprio questa la novità: per la prima volta un pubblico intenzionato a scaricarsi musica a pagamento, quindi in regola con la legge, potrà farlo anche tenendo presente le ultime novità, i brani tratti dai dischi in classifica. A questo punto nasce spontaneo un dubbio? L'eventuale (e largamente prevedibile) successo di «My emotion» potrebbe danneggiare la diffusione e la vendita delle ultime novità discografiche? Visto che l'accordo è stato raggiunto evidentemente le case discografiche non la pensano così. Sappiamo che molti dischi basano il proprio successo contando sul traino di un solo brano - magari lo stesso pubblicato come singolo e da cui sovente viene ricavato un video - e vederselo scaricato e decontestualizzato dall'intero album potrebbe innervosire gli artisti. Ma fino a questo momento non ci sono state proteste. Del resto chi non ha mai desiderato costruirsi su misura la propria compilation contenente i brani più amati? La cultura della compilation, già largamente in uso come gadget fra cultori e appassionati, spezzerebbe anche quel monopolio radiofonico-discografico che ha portato solo danni alla musica, all'informazione e alla cultura. Probabilmente «My emotion» non sarà il solo vettore in grado di abbreviare il rapporto artista-pubblico, oggi esageratamente mediato. Il supporto discografico ha fatto il suo tempo. Le innovazioni dei decenni passati (78,33,45 giri, cassette, cd, dvd, ecc.) hanno cessato da tempo di entusiasmare i fruitori, soprattutto i più giovani, che magari hanno avuto un approccio musicale solo da Internet. Certamente scompare un'epoca: il gusto delle copertine, le note, il concetto stesso di stilo e penetrazione del solco, una concezione erotica e romantica al tempo stesso di cui non sentiremo più parlare.

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