Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

SANREMO — Ci pensano la Ventura, che ha debuttato con l'ironico saluto «Baciamo le mani a tutti», Gene ...

default_image

  • a
  • a
  • a

«Se due galli nel pollaio litigano - ha dichiarato il direttore di Raiuno - fa parte delle regole del gioco; se ai litigi seguono i fatti, benvenuti i litigi. Il Festival sarà vincente e avventuroso». «Nessun litigio - aggiungono i due coprotagonisti del Festival - solo differenza di idee. Lavoriamo entrambi alla stessa causa». Ma se Renis sottolinea fermamente che è lui che fa le scelte artistiche, «anche se un altro al posto mio, avrebbe mollato da un pezzo», la Ventura (che ci tiene a sottolineare che non è un'annunciatrice ma una presentatrice «per cui è giusto che ci siano punti di discussione») esalta il suo team di lavoro e difende la scelta di fare di Sanremo, il Festival della canzone giovane: «Ascolteremo generi diversi e un livello musicale altissimo. Voglio vivere la gara, emozionarmi con il sistema del voto democratico in diretta. Le critiche a priori sono lacrime che si perdono nella pioggia. Credo che se almeno uno dei cantanti avrà una vita dopo Sanremo, il nostro lavoro non sarà stato vano». Sul fronte ospiti Renis annuncia nuovi arrivi: Steve Seagal, Joaquin Cortes e il quattordicenne prodigio del sax Francesco Cafiso. E assicura due sorprese ma non rivela altro. Fra un ringraziamento e l'altro, arriva un po' di chiarezza sui casi Zanicchi (passata nel cast di Mantova) e Baudo: «È un peccato non avere Iva - ha aggiunto Renis - Volevamo che cantasse "La solitudine" di Laura Pausini, ma lei non ha capito lo spirito della nostra proposta». Irremovibile anche Baudo, la Ventura spiega: «Non è vero che ho invitato Pippo perché ci sono delle difficoltà per la serata di venerdì: abbiamo un sacco di roba, se ho chiamato Baudo è solo perché mi pareva bello che intervenisse, così come interverrà Mike Bongiorno». Non poteva passare sotto silenzio il quarantanovesimo compleanno di Gene Gnocchi (salace nel punteggiare con le sue battute il fin troppo istituzionale incontro), a cui tutta la banda ha tributato un caloroso applauso, mentre Renis intonava all'americana «Happy birthday». Per ringraziarlo, Gnocchi, ironico come sempre, ha detto: «È un bene che Tony Renis abbia rimarcato che spetta a lui la decisione sugli ospiti. Così, se non viene nessuno, si sa che la colpa è sua...» Tim. Pin.

Dai blog