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di MARIDA CATERINI MENTRE viene regolamentata la presenza dei veri sacerdoti in Tv, la cui ...

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Dopo tre serie di «Un prete tra noi», interpretate per Raiuno da Massimo Dapporto, attualmente Luca Laurenti, per la seconda volta, si cala nel ruolo del giovane vice parroco di una chiesa di provincia e, su Canale 5, il sabato pomeriggio alle 13,40, è il protagonista della sit com «Don Luca». Da qualche settimana Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti sono diventati, per la più blasonata rete Mediaset, due fraticelli e, nella serie del venerdì sera «Benedetti dal Signore». Il prossimo giovedì 19 febbraio, ritorna per otto settimane su Raiuno «Don Matteo», serie giunta alla quarta edizione il cui protagonista, Terence Hill, viene addirittura investito del compito di contrastare il Grande Fratello in onda su Canale 5. La nuova serie conta molto su Milena Miconi nel ruolo di un sindaco donna. Vi si aggiungano le tante serie televisive realizzate da Raifiction e da Mediaset ed ispirate alla vita dei grandi religiosi del cattolicesimo: nel passato c'è stato ad esempio «Don Milani», attualmente sono in preparazione due miniserie, la prima dedicata a «Don Bosco» in fase di scrittura, la seconda a «Don Gnocchi» a cui darà il volto Daniele Liotti, con la regia di Cinzia Th Torrini, di cui le riprese sono in fase avanzata. Sembrerebbe quindi che il piccolo schermo si avvii a riempirsi di «religiosi per fiction» ed a svuotarsi di preti veri. «In Tv devono avere una propria valenza sia i religiosi veri che quelli raccontati in prodotti di largo consumo popolare», afferma il Cardinale Ersilio Tonini. Presente ogni sabato all'interno di "Unomattina week end" per rispondere alle domande del pubblico in studio, il Cardinal Tonini confida nel buon senso dei religiosi i quali, più che rispettare regole, devono appellarsi alla personale responsabilità sacerdotale ed espletare il proprio ruolo in Tv, con serenità, ma senza diventare dei predicatori.

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