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di KATIA PERRINI FU LA PRIMA a portare i capelli alla maschietta, a ballare la musica ...

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Zelda Fitzgerald, moglie del famoso scrittore americano, colei che infranse usi e costumi, morale e conformismo si materializza negli abiti disegnati da Raffaella Curiel sulle note di «Summertime» suonate dal vivo al sassofono. Mesi e mesi di studio per una collezione che punta su particolari ricercatissimi. Giochi di mille fantasie e colori. Plissè e drappeggi, piccole rouches, preziosi ricami che non cadono mai nell'eccesso. Anche il denim diventa elegante, in piccole listarelle che si trasformano in frange sul bordo della gonna. Lunghezze al ginocchio, per il giorno, e giacche che accompagnano la silhouette. C'è anche una berbera con il volto nascosto da un velo nero (ma è solo una citazione degli orientalismi di quegli anni). E poi la gran sera con boa di struzzo, lunghi vestiti neri con inserti di velo trasparente che lasciano intravedere la schiena, i fianchi, l'ombelico. Il sexy-fuxia ha la profonda scollatura a lambire i glutei. Cristalli e paillettes arricchiscono i corpetti. L'abito da sposa, tutto in macramè su tulle si porta con il cappello a ovetto. Applaude il parterre zeppo di consorti di politici (Donatella Dini, Assunta Almirante, Maria Pia Fanfani, Beatrice Marzano, Maddalena Letta) e in passerella salgono le tre generazioni Curiel: Lella, la figlia Gigliola e la sua bimba. Nonostante il freddo di questi giorni, Egon von Fustenberg, oggi all'Auditorium, donerà alle sue ospiti ventagli d'argento. Subito non serviranno ma andranno conservati gelosamente per la prossima estate. In fondo, quella che sale in passerella, è la collezione per la stagione calda. Tutta chiffon, nei colori pastello e ispirata a Tamara de Lempicka. Il principe-stilista gioca coi tagli sartoriali e asimmetrici. Regna il volant, gli orli danzano e si inseguono lungo il corpo. In prima fila, stra-annunciata, siederà la sorella Ira.

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