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Overdose di successo, Bonolis perde colpi

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Il massmediologo Davi: «Tutta colpa dello scontro con Ricci». Ma alla Rai non si fanno drammi

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Inoltre, nella settimana appena trascorsa, gli spettatori di «Affari tuoi», la striscia preserale di Raiuno, sono scesi dai 15 milioni del 19 gennaio ai circa nove delle ultime puntate. Cifre sempre molto elevate, simbolo, però, di un ridimensionamento che, alla luce della prima sconfitta domenicale di Raiuno, potrebbe assumere, per l'immagine di Bonolis, la valenza di un logoramento, conseguenza di un lungo presenzialismo televisivo. «Buona domenica» però con l'inserimento dei protagonisti del Grande Fratello delle ultime edizioni, ha vinto nell'ultima puntata, nella versione pomeridiana con 4.348.000 spettatori ed il 23,13% di share, contro i 4.011.000 italiani sintonizzati su Raiuno, ed il 21,20 di share. Analoga vittoria nella fascia preserale: 6.342.000 spettatori con il 27,79% di share per Canale 5 e 5.746.000 spettatori con il 24,95% per Raiuno. «È l'effetto di tutte le recenti rivelazioni di "Striscia la notizia". Evidentemente qualcosa è rimasto nell'opinione pubblica », si riflette negli ambienti Mediaset. E si fa anche osservare che, nello scontro serale tra Striscia ed Affari tuoi, l'iniziale divario di audience, a favore di Bonolis, sta assumendo le dimensioni più accettabili di un testa a testa. Dunque logorio da sovraesposizione in video? Usura dell'immagine non sapientemente gestita secondo modelli vincenti come Fiorello, Adriano Celentano, Raffaella Carrà il cui coraggio di scomparire dal video, per lunghi periodi, viene premiato, al rientro, da alti indici di ascolto? «È vero, molti personaggi sono sovraesposti, ma sono parte integrante del paesaggio televisivo. Si logorano ma senza di loro la Televisione non esisterebbe. Perché la Tv fa parte della nostra vita» riflette il sociologo Franco Ferrarotti, secondo cui alcuni protagonisti del video come Maurizio Costanzo, divengono gran sacerdoti del piccolo schermo, «pezzi» della Tv, in confronto ad altri considerati, con il loro apparire e scomparire, soltanto «pezzi di ricambio». «Costanzo ha oramai raggiunto il traguardo di essere inserito nella nostra quotidianità. Bonolis ci sta arrivando. E se un giorno non andassero più in onda, bisognerebbe fornire una spiegazione al pubblico», conclude il sociologo. La prima sconfitta di «Domenica in» viene vissuta negli ambienti di viale Mazzini in maniera molto «abbottonata», ma non in termini traumatici. Nessuno sembra temere il rischio sovraesposizione da parte di Bonolis, considerato, adesso più che mai, il salvatore della Rai. «È stato l'eccesso dei toni tra Rai e Mediaset a proposito del diverbio Striscia-Bonolis a stancare il pubblico. E si è dimostrato saggio Antonio Ricci a deporre le armi», sottolinea Klaus Davi, esperto di comunicazione che non crede al logoramento dell'immagine di Bonolis al quale attribuisce il merito di aver trasformato l'immagine della Rai. E conclude: «Costanzo, considerato, inizialmente perdente, ha dimostrato, lavorando in corso d'opera sulla sua "Buona domenica" che il contenitore è ancora un prodotto vitale e vincente».

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