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All'ex cronista piace scrivere sul tavolo anatomico

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Per poi trasferirsi con lo stesso compito in Virginia, regione anch'essa ben nutrita di crimini da indagare. Ha iniziato a pubblicare romanzi nel 1990 con Post mortem con scarso successo, ma ha preso il volo due anni dopo con Oggetti di reato (1992), seguito da una serie impressionante di «colpi» editoriali, in gran parte poi tradotti in film di successo: Quel che rimane (1992), Insolito e crudele (1993), La fabbrica dei corpi (1994), Il cimitero dei senza nome (1995), tutti thriller concentrati sulla figura della detective Kay Scarpetta, protagonista anche di quest'ultimo romanzo che qui presentiamo, un personaggio strano e singolare, alquanto distante dalle storiche figure di Maigret o di Poirot, che diventano dei dinosauri a confronto con gli strumenti mediatici che accompagnano l'azione di Kay, che ricostruisce le sue trame e i suoi disvelamenti sul tavolo anatomico, talvolta agghiacciante ed efferato come i crimini che è chiamato a risolvere. Kay ha pure un suo vice che compare in un più recente lavoro, Il nido dei calabroni (1996), con il nome di Virginia West. W. M.

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