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A MIA MADRE PIACCIONO LE DONNE, di Inés Parí e Daniela Fejerman, con Leonor Watling, Spagna, 2001 ...

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Come capita spesso nel cinema spagnolo, specie quando ammicca alla commedia. Oggi con una complicazione in più, l'omosessualità. Una mamma pianista e divorziata, infatti, il giorno del suo compleanno informa le sue tre figlie, giù adulte, che è «fidanzata» con un'altra pianista, di nazionalità ceca, molto più giovane di lei, pronta adesso a presentarla a loro con tranquilla naturalezza. Loro, però, non la prendono bene, soprattutto quando credono di poter sospettare che la nuova venuta spilli denaro alla madre così, per separare le due, architettano un piano che dovrebbe consentire a una di loro di sedurre l'altra, con conseguenti scenate di gelosia e rotture. Ma non andrà proprio così e alla fine, chiariti gli equivoci, tutti ritroveranno le proprie posizioni: non solo la madre, felice di nuovo con la «fidanzata», ma anche le figlie che, a cominciare dalla più instabile e turbata, riconquisteranno ciascuna i propri equilibri. Una commedia, appunto, realizzata, esordendo nella regia, da una coppia di sceneggiatrici Inés París e Daniela Fejerman, che hanno tentato di privilegiare toni vagamente leggeri pur alternandoli a crisi sentimentali di vario tipo, costrette a forza a sembrare naturali anche quando la norma è di continuo violata. Ci sono anche personaggi solo di comodo, in parte però riscattati dal disegno psicologico preciso di almeno una delle sorelle. La intrpreta in modo convincente Leonor Watling, uscita, non a caso dal cinema di Almodóvar e di Bigas Luna... G. L. R.

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