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«Vi racconto una storia...» Piumini, voce di Mowgli & C.

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Ebbene, Piumini una decina di anni fa ha inciso una cassetta nella quale legge, racconta, recita la storia di Mowgli & C. Con una voce duttile, suadente se sono Baloo o Bagheera che parlano, sibilante se si è Kaa. E da consumato attore Piumini ci fa immergere in un modo di pensare animale collocato in un mondo solidamente strutturato, in cui tutto ha il posto che gli compete, dove gli animali uccidono solo per necessità, come testimonia il grido di caccia del Popolo della Giungla: «Caccia per mangiare, non per divertirti». Per tornare al capolavoro di Kipling, stupisce però, al di là di alcune prese di posizione talvolta discutibili che si impongono nel finale del racconto, l'abilità nel cucire il dato oggettivo, costituito dalla accurata ricostruzione degli ambienti naturali e dei comportamenti animali. Nella prefazione alla prima edizione Kipling rende noti i suoi debiti nei confronti di specialisti e osservatori privilegiati, avvertendo che «le avventure di Mowgli sono state raccolte in diversi momenti e in diversi luoghi da un gran numero di informatori, molti dei quali desiderano mantenere il più assoluto anonimato». Costoro «hanno contribuito con molte informazioni utili sulla gente, gli usi e i costumi. Queste sono state riferite liberamente nelle storie Tigre! Tigre! La caccia di Kaa e I fratelli di Mowgli». Per la traccia di Rikki-Tikki-Tavi, la mangusta dagli occhi di fuoco, l'autore afferma, non senza un filo di humour inglese, di essere «debitore nei confronti di uno degli studiosi di rettili più notevoli dell'India settentrionale, un ricercatore coraggioso e indipendente che, avendo deciso «non di vivere ma di conoscere», alla fine sacrificò la sua vita per la troppa applicazione allo studio dei serpenti velenosi orientali. Ma alla fine è a Kipling che dobbiamo la nostra gratitudine e lo si intende quando afferma di dover ringraziare il «saggio e intelligente Bahadur Shah, elefante da trasporto numero 174 sul Registro Indiano, che fornì con gran cortesia la storia di Toomai degli elefanti».

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