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Jagger diventa baronetto, gli Stones si sfasciano

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Il chitarrista: «Non salirò più sul palco con lui. Doveva rinunciare al titolo». Come fece John Lennon

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Il suo nome si aggiunge alla ristrettissima cerchia di musicisti inglesi a cui Buckingham Palace a tributato l'alto onore: i quattro Beatles (ma John Lennon preferì restituirlo), Elton John, Bob Geldof. Ma nel caso di Jagger la notizia ha avuto delle ripercussioni maggiori, soprattutto all'interno della band, forse non del tutto impreviste. Il primo a protestare è stato Keith Richard, altro membro storico del gruppo, alter ego di Jagger , nonché suo amico d'infanzia. «Non intendo salire sul palco con un fottutissimo baronetto!», ha esclamato il rissoso chitarrista, mostrando ripugnanza per la decisione presa dal suo collega. «Questa è la stessa gente che ai vecchi tempi voleva farci fuori - ha continuato Richard non è un comportamento da Stones - Mick avrebbe fatto meglio a rifiutare». Dichiarazioni di fuoco che sembrano mettere in risalto i contrastanti caratteri dei due ragazzi di Dartford, Kent, la cittadina dove sono nati e cresciuti. Keith Richard è ancora un ribelle, un «puro» (come lo può essere un estroso miliardario rock and roll), che non esita ancora oggi a fare a pugni o ad estrarre di colpo il coltello a scatto che porta sempre in tasca; Jagger, cervello economico della band, personaggio mondano e incoerente, possiede una naturale predisposizione per la vanità, al punto di non rifiutare nessuna personale vetrina. C'è anche un risvolto familiare: nella cerimonia Mick si è fatto accompagnare dal padre, Joe Jagger, 90 anni, ex insegnante di educazione fisica di Dartford. «Se ho un fisico invidiabile lo devo a mio padre - ha dichiarato il cantante - da quando sono andato via di casa, a 18 anni, a mio padre non è mai importato nulla della musica e degli altri pettegolezzi che leggeva su di me: mi raccomandava soltanto di fare le flessioni mattutine». È probabile che dopo la lite, Jagger e Richard, come fanno da quarantacinque anni, tornino a pensare alla musica, anche se a Londra non si è mai parlato di Beatles e Stones come in queste settimane. Stella Mc Cartney, figlia di Paul, è nei guai con la sua impresa di alta moda che ha perso 7 milioni di sterline e per l'occasione Elisabeth Jagger, figlia di Mick, ha lanciato dure critiche alla quasi coetanea Stella, dichiarando che la linea, lo stile e disegni denotano pigrizia e mancanza di inventiva. Elisabeth sostiene altresi che Stella è pretenziosa, essendosi montata la testa nel suo giro di amici-clienti importanti come Madonna, Kate Moss e Gwyneth Paltrow. «Quando mi vede mi tratta come fossi sua sorella e la conosco appena - puntualizza la giovane Jagger - detesto quelle maniere rock-chic del suo ambiente, e poi deve tutto al nome che porta». La risposta della figlia di Paul non si è fatta attendere: «Mi sembra che anche Elisabeth debba molto al nome che porta. La sua carriera di indossatrice sarebbe stata assai diversa se si fosse chiamata Smith. La Lancome, che le ha fatto un contratto di cinquecentomila sterline, ammette che buona parte del suo appeal e della sua celebrità è dovuta al cognome Jagge». Beatles-Stones, una rivalità anni Sessanta che si rinnova.

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