Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«VERITÀ TROPICALE»

Esplora:
default_image

Veloso questa volta non canta ma la sua penna è musicale

  • a
  • a
  • a

Da affiancare alla sua folta discografia, arriva ora «Verità tropicale» (Feltrinelli), succosa autobiografia a cavallo fra Brasile, bossa nova, tropicalismo, protesta politica, esilio, in sintesi l'arte di un musicista che non ha mai deluso il suo pubblico. C'è da aggiungere che Caetano Veloso, differentemente da certe momentanee rock star, non frequenta la reticenza, dunque quando si tratta di affrontare un argomento lo fa a cuore aperto, esponendosi senza alcuna cautela. Ecco allora il sesso, la droga, l'amicizia, i grandi maestri, gli amori impossibili, il gusto della vita. Affiorano i ricordi di Federico Fellini, Joao Gilberto, le canzoni napoletane ascoltate da bambino e imparate ad orecchio, Bahia, il Nordeste e naturalmente il suo caro amico, il già citato Gilberto Gil. Un "cuore messo a nudo" con generosità e miracolosa limpidezza. Fra tanti ritratti e gustosa bozzettistica, colpiscono le pagine del Veloso "inglese", per meglio dire londinese. Caetano vi approdò esule dal Brasile, piazzandosi prima in un piccolo hotel di Queen's Gate, South Kensington, poi a Shawfield Street, una traversa di King's Road. Scrive Veloso: «Londra rappresentò per me un periodo di assoluta debolezza. Frequentai lezioni d'inglese per stranieri in una di quelle scuole dove ci sono tante aule e classi numerosissime. Però, vivendo in una casa piena di brasiliani e frequentata spesso da brasiliani, parlavo quasi sempre portoghese». Curiosamente, durante il suo soggiorno a Londra, nell'ambiente dello show-business inglese ci fu per Caetano Veloso una scoperta importante: i Rolling Stones. «I concerti degli Stones erano il teatro dionisiaco - scrive ancora Veloso - Mick Jagger sembrava una lingua di fuoco di significati mutevoli. Era donna, scimmia, ballerino, atleta, furfante, poeta romantico, tiranno, dolce compagno». Per questo «Verità tropicale» si presenta come un libro che somiglia ad un grande bazar di fatti, nomi, personaggi ed eventi che entrano in campo, spariscono, ritornano. Ma è anche la prova di un grande scrittore, fragile e incoerente, con la capacità di lasciar emergere l'immagine di un popolo disincantato, di un desiderio quasi sensuale di novità che rispecchia perfettamente l'idea che oggi il mondo si sta facendo del Brasile di Lula. Caetano Veloso, «Verità tropicale» Feltrinelli, 410 pagine, 19 euro

Dai blog