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di DARIO SALVATORI LA RIPROVA che Carmen Consoli sia una giovane cantante che deve il suo ...

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Una scelta spontanea, legata all'album in promozione in quel periodo, «L'eccezione», ma forse anche un sentito omaggio a quel target, gli utenti di video-music, a cui la cantante siciliana deve molto. Un album parzialmente "unplugged" con tutti i suoi maggiori successi, da «Parole di burro» a «Pioggia d'aprile», da «Amore di plastica» (brano di Mario Venuti che chissà perché viene eseguito sempre più raramente nei concerti) a «L'ultimo bacio» con una resa emozionale insolita. La freddezza e l'immobilità live della Consoli sembrano qui scomparire di fronte ad un pubblico "complice", in grado di cantare tutte le canzoni in coro. L'ultimo dei sedici brani è un autentico bonus: «Can't get you out of my head», il tormentoncino di Kyle Minogue che non ha dato tregua, e che Carmen canta in un inglese che dovrà presto migliorare, visto che le sue esibizioni londinesi diventano sempre più frequenti. Carmen Consoli - «Un sorso in più»(Polydor) *** Per Kylie Minogue contano i numeri, nel suo caso la facilità di vendere milioni di dischi in un settore molto affollato. Under 18, ragazzine, adolescenti che ancora hanno spazio per poster da appendere nelle proprie stanzette: questo in sintesi il suo pubblico, attento e avido. Ma si tratta anche di un pubblico pericoloso, che non tollera tradimenti e che ti abbandona alla minima leggerezza. A quel tipo di pubblico la Minogue ha consacrato la sua carriera, occupandosi per l'ottanta per cento del suo aspetto fisico e del merchandising e per il restante venti della musica. «Body language» - titolo che appare quanto mai metaforico - sembra costituire l'esasperazione di tutto ciò, senza togliere nulla alla sincerità della cantante. A differenza di altre rock-star adolescenziali che ad un certo punto hanno dimostrato (o almeno hanno provato) di voler esser bravi, la Minogue non sembra aver la minima intenzione di voler commettere un errore del genere. «Body language» non aggiunge nulla e purtroppo non toglie nemmeno. Esiste un tacito accordo con la folta schiera che costituisce il suo entourage: lei dovrà mantenere il suo aspetto attuale il più a lungo possibile, al resto penseranno loro. Evviva la creativita. Kylie Minogue - «Body language» (Emi)

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