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di FRANCESCA MANDESE CI VORRANNO ancora tre anni e dieci milioni di euro per restituire ...

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Venti minuti per mandare in fumo uno dei più prestigiosi teatri italiani, quindici anni per superare intoppi burocratici, litigi tra gli eredi Messeni Nemagna, proprietari del politeama, e difficoltà economiche. Il 29 ottobre scorso, con una larga maggioranza di voti di entrambi gli schieramenti politici, la Camera dei deputati ha trasformato in legge il disegno per l'istituzione della Fondazione lirico-sinfonica «Petruzzelli e Teatri di Bari», un organismo ideato dall'assessore alla Cultura di Bari, Angiola Filipponio, e dall'ex sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi. La fondazione dovrebbe accorciare i tempi della ricostruzione avviata nei mesi scorsi grazie all'intervento della Soprintendenza ai beni culturali. In quello stesso giorno di un mese fa, è cominciato il processo di appello-bis ai cinque presunti responsabili del rogo del Petruzzelli, condannati in primo e secondo grado con l'accusa di aver agito a scopo di lucro su mandato dell'ex gestore Ferdinando Pinto. Il 28 maggio dello scorso anno, la Corte di Cassazione, ritenendo non completo il quadro probatorio sui presunti rapporti tra Pinto e la criminalità organizzata barese, ha annullato la sentenza di secondo grado e chiesto che si celebrasse nuovamente il processo di appello. La storia giudiziaria e quella della ricostruzione, quindi, sembrano costellate dalle stesse difficoltà, dalle stesse incertezze, dagli stessi tempi lunghi che hanno penalizzato Bari e l'intera regione Puglia, entrambe private di un importante contenitore culturale. Oggi, nel cantiere del Petruzzelli si continua a lavorare. Il bando per la seconda fase dei finanziamenti, dieci milioni di euro, dovrebbe essere pubblicato all'inizio del 2004. I fondi dovrebbero essere sufficienti a cancellare del tutto i danni provocati da 600 litri di benzina in fiamme che divorarono tutto l'interno, compromettendo anche le strutture, e distrussero la cupola.

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