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IL COMICO TORNA IN TV E A «STRISCIA» ATTACCA GASPARRI

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Cosí Grillo ha perso il pelo ma non il vizio

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Grillo, che ha fatto «una manifestazione di rabbia, non un monologo comico», ha chiuso il suo lungo intervento con un «ci vediamo tra otto, nove anni in tribunale». E questo perchè ha parlato del Ddl Gasparri («una legge antidemocratica») e dei numeri a pagamento della Telecom, un suo vecchio cavallo di battaglia per cui ha un procedimento giudiziario ancora aperto. Dopo diverse offerte arrivate da Viale Mazzini (rinnovate da Antonio Marano di Raidue) e mai giunte a conclusione, oggetto di battute ironiche durante la sua ultima tournee teatrale, Beppe Grillo era tornato il 3 gennaio 2002 in Rai: o meglio, era riapparso per tre minuti su Raidue, all'interno di «Chiambretti c'e», con alcuni stralci del «Discorso all'umanità» tenuto il 31 dicembre 2001 su Tele+. Beppe Grillo manca in tv da molti anni. Il celebre monologo sui socialisti ladri in Cina in un «Fantastico» 1986 ne provocò la contumacia in Rai, tuttora in corso (la sua apparizione a «Chiambretti c'e» era uno spezzone teatrale). E che sia tornato affacciandosi da «Striscia la notizia» non è casuale: liguri entrambi, lui e Antonio Ricci sono amici da sempre, da quando il direttore del tg satirico di Canale 5 ne scriveva i testi per i suoi primi monologhi televisivi. L'ostracismo Rai sembrò finire nel '93 con il one man show di Beppe Grillo in diretta dal Teatro delle Vittorie il 2 dicembre, seguito da ben 14 milioni di spettatori. Ma Grillo non abbandonò i suoi temi di critica e tornò ad attaccare l'allora Sip e i servizi a pagamento del 144. Dopo quel programma non accadde più nulla, salvo un tentativo di riavvicinamento dell'allora presidente Rai Zaccaria che propose a Grillo nel 2001 di sfidare il Grande Fratello su Canale 5.

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