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Finisce male la signora birichina

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Una poliziotta indaga sugli omicidi di finte prostitute della Modena beneL'autore sa animare i personaggi della storia in un insieme di realtà criminale e di fantasia senza rinunciare alla tensione che percorre la vicenda

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E allora la prima osservazione che si affaccia alla mente del lettore, è quella di uno scrittore che ha voluto cambiare registro, e ficcare il naso nella ricca borghesia di quella regione: ma soprattutto permane l'impressione di aver inteso far confluire sul personaggio-protagonista il massimo potenziale narrativo, senza che tale operazione abbia impedito un'attenta analisi nei confronti dei comprimari della vicenda. Ma veniamo subito al dunque: c'è un maniaco che uccide le giovani donne della società-bene modenese e poi le veste, o meglio le traveste, da prostitute. Potrebbe essere un semplice giochetto erotico di ricchi nullafacenti, oppure un progetto che mira alle scommesse. L'indagine è intricata e complessa, e venir fuori dalla ragnatela che il serial killer ha ordito è difficile per chiunque, e certamente anche per Camilla Cagliostri — un cognome un po' freudiano, quasi fosse un lapsus — cui viene affidata l'indagine, che davvero è fuori della routine, la coinvolge totalmente. Pederiali fa emergere il personaggio come da fiabesco universo: c'è una donna in piedi sotto un albero, nel pieno della notte, vestita con l'uniforme del più antico mestiere del mondo, tacchi alti, calze scure, gonna di poco sotto l'inguine, tee-shirt aderente e borsetta a tracolla. È delle parti della Bruciata, dove c'è qualche battona che addirittura esibisce indumenti intimi, estate e inverno, alla faccia del freddo gelido della Bassa Padana. A Camilla la detective, appare immobile e fissa, per nulla infastidita dal fascio di luce che la colpisce: allontana la torcia che illumina la zona e la donna si meraviglia che la prostituta non protesti, come fanno tutte quando qualcuno, con la luce inopportuna, va a disturbare la privacy della libellula. Le chiede cosa mai stia a fare lì, in quel gorgo d'inferno, ma è come parlare all'albero che la sovrasta. Non resta che chiamare l'agente Donato Barbieri che l'accompagna, e la constatazione dei due è tragicamente semplice: è strangolata dall'albero. Oltre che la nebbia naturale, che chiarisce il titolo del romanzo, si brancola nel buio anche per quanto riguarda l'indagine, perché la poliziotta finisce per rimanere così coinvolta nell'avventura, da non staccarsene mai, giorno e notte. Le donne uccise non sono delle vere prostitute, appartengono invece alla Modena-bene, e allora bisogna anche andare a verificare quale alberazione ideologica possa celarsi dietro ognuno di questi crimini. Qualcuna di queste donne della borghesia modenese, lei, Camilla, la conosce, è Claudia Papazzoni per esempio, la moglie di Marco, un amico carissimo, e spetta proprio a lei il compito di dargli la tremenda notizia. A questo punto è d'obbligo fermarsi per non disturbare il lettore: ma non ci si può esimere dal sottolineare la determinata precisione con cui Pederiali realizza un mixer di realtà e immaginazione, pilotando un tracciato fiabesco che non si distoglie mai da un vitale quotidiano che va al fondo delle figure emergenti, scavalcandone la psiche senza mai cadere nel tranello del naturalismo. Giova molto alla completezza del referto, l'attenzione con cui lo scrittore disegna le figure dei comprimari, tutti essenziali per l'intelligenza della vicenda, nessuno superfluo: per cui il lettore si trova al cospetto di una progettazione esatta e scandita, come accade di un paesaggio umano che si confronta di continuo con l'immagine della natura, indagata prato dopo prato, albero dopo albero. L'inchiesta è ardua e intricata, come le selve di una regione dove all'apparenza vive una borghesia doviziosa e immune da peccati e da colpe, e invece si scopre — e Pederiali lo dice con un sottile velo di ironia — che quel percorso fantastico e irreale è colmo d

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