di PAOLO MASSOBRIO SI PUÒ dire che la fortuna di un ristorante, più che le guide e le segnalazioni ...

Ma anche quando siete arrivati nei pressi, l'insegna non si vede e neppure tutti i taxisti sono in gradi di trovarlo subito. Poi, imboccata la via giusta c'è un grande parcheggio e subito l'ingresso in questo ristorante che nella nostra prova di un lunedì sera qualunque ci ha sorpresi per la seconda volta. Il locale è ampio, sulla destra una sala con tanti tavoli che presto accoglierà un caminetto sempre acceso; sulla sinistra una sala più calda, con un rialzo a vela dove le coppiette si guardano negli occhi assaggiando la carne sulla pietra. Che qui sia la carne a farla da padrone si capisce dal banco di fianco al bar, con i migliori pezzi di razza Chianina esposti a vista che uno si può scegliere per poi trovarli in tavola. Li cuocerà egli stesso sulla pietra ollare, sapendo che se ordina un vino, qui avrà una scelta competente e non scontata, con i migliori prototipi del Lazio selezionati da Marco Pasquali che è un vero talent scout. Ma qui vanno forte anche la griglia e lo spiedo ed il maialino dell'ultima visita rimane il più buono mai assaggiato prima. Tra i primi non perdetevi i paccheri «Ferro e Fuoco» con pomodorini, pecorino aglio e basilico, oppure il primo del giorno che talvolta è rappresentato da una zuppa alle lenticchie di Ventotene da fine del mondo. Nel menu c'è persino un capitolo dedicato ai fritti, dalle bruschette ai supplì, che termina con le pizze, dove il vanto è la pizza napoletana a scalzo alto. Qui però hanno il pensiero fisso della compagnia di amici per cui la pizza la fanno anche unica a più gusti, per quattro o tre persone. Si chiude con i dolci e una buona selezione di superalcolici, per stare ancora un po' a chiacchierare, prima di uscire fuori nel silenzio di una Roma di periferia, dove si nasconde un bel locale dalla formula invitante. Ferro e Fuoco, Roma via Zanardini 39 - tel. 06 82004099 chiuso: sabato a pranzo Prezzo medio menu escluso i vini: circa 30 euro