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«Super Senior» convince. A cambiare canale

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Sono stati gli elementi predominanti della prima puntata di «Super Senior», programma denominato «Il Grande Fratello» della terza età che ha esordito domenica sera su Raitre. La conduzione era affidata a Pietro Sermonti, meglio conosciuto come il dottor Zanin della terza serie di «Un medico in famiglia». La presentazione dei partecipanti, nella fase iniziale della trasmissione, ricalcava chiaramente lo schema del GF originale. Ma senza alcuna grinta ed appeal, priva di qualsiasi mordente. La lentezza della formula è stata evidente soprattutto durante la troppo lunga discussione tenuta dai protagonisti sullo spettacolo da mettere in scena nei tre mesi di permanenza nella villa. Molte sono state le contestazioni sulla proposta della produzione di realizzare un musical ispirato ai Promessi sposi. A cercare di indirizzare i partecipanti sul loro futuro lavoro teatrale è intervenuto Vittorio Sermonti, il padre del conduttore del programma. Una presenza finalizzata ad imprimere un'impronta di intellettualità ad una formula che si rivelata, invece, poco convincente in tutti i passaggi. Il ricorso alle vecchie fotografie in bianco e nero che testimoniavano la gioventù oramai lontana dei dodici anziani, aveva il fine di far conoscere meglio i protagonisti. Ma si è rivelato un penoso amarcord che ha accresciuto ancora di più la malinconica atmosfera in cui tutto sembrava immerso e che spingeva a cambiar canale. Pietro Sermonti non è riuscito a convincere nonostante la faccia da bravo ragazzo. Appariva addirittura estraneo ad un contesto nel quale il tentativo di goliardia applicato alla terza età e le pretese intellettuali non riuscivano in alcun modo a convivere.

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