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Hopkins: «In Usa il cinema è totem»

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È difficile reinventarsi? «È molto difficile, la nostra vita può essere trasformata da un incontro, da un amore e si può vivere in un'altra identità. È vero, mi è successo recentemente». Aiuta di più un incontro con una donna o quello con un uomo? «Con una donna sicuramente. Comunque non lo so. Non sono uno psicologo, sono soltanto un attore». L'attore vive più vite? «Può essere. La recitazione è lo zuccherino per la conoscenza. Ed il cinema soprattutto negli Stati Uniti è ormai diventato una sorta di totem, un oggetto da adorare». Che ne pensa? «Che tutto ciò comunque può fare anche tanta paura».

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