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Ballando ballando, è sempre boom del liscio

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Una passione che alimenta una florida industria musicale, quasi tutta concentrata in Romagna

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c'è l'estate dei dischi che non si vendono e quella dei dischi contraffatti. C'è anche l'estate del liscio, del ballar in coppia, quel rito che non muore e di cui ogni tanto si torna a parlare. Questa sera il liscio, nella forma più canonica, ovvero l'orchestra Casadei, sarà anche a Roma. Una tradizione che si rinnova, e che vede all'opera nella capitale Mirko Casadei, l'ultimo rampollo della premiata ditta. Per anni fu suo padre, Raul, a rallegrare la notte di Ferragosto dei bolognesi con il classico spettacolo in piazza Maggiore. Prima ancora, per decenni, lo aveva fatto Secondo Casadei, l'iniziatore della dinastia, lo Strauss della Romagna, autore di «Romagna mia» (secondo i dati Siae il brano che vanta il più alto numero di pubbliche esecuzioni di tutti i tempi). Dalla Liguria è partita l'iniziativa «La notte dei lenti», che si terrà il 22 agosto in tutta la Riviera e che ha già accolto le adesioni dei principali locali. Fra i sostenitori doc non poteva mancare Renzo Arbore. «Prima o poi il lento doveva tornare — dice il conduttore pugliese — il lento serve per l'approccio e il pomicio. Rivendico l'importanza del pomicio: stimola, non ha controindicazioni, non nascono i bambini, non si prendono le malattie, non ci si lega troppo a una persona dell'altro sesso, perché il pomicio è ancora innocente». Convintissimo dell'allacciamento, sia versione lento che liscio, è Tony Renis, un cantante che ha fatto girare la musica italiana nel mondo. «Ho affidato una mia vecchia canzone a Bobby Solo — dice Renis — si tratta di «Nessun'altra che te»; lui la canta alla Helvis, anche un po' country, ma dolcissimo. Vedrete che successo». Ma il liscio è anche una florida industria, quasi tutta concentrata in Romagna. A Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì, Riccarda Casadei, figlia di Secondo, gestisce le edizioni musicali che costituiscono la cassaforte del settore. Vi aderiscono centinaia di artisti, tutti nomi sconosciuti, che però lavorano in media duecento serate l'anno facendo ballare appassionati di tutte le generazioni. È il pubblico che ad un certo punto decide di «sbracare», stanco delle batterie elettroniche e dei suoni campionati, bassi artificiali e violini plasticosi. Numero uno del settore è da anni Roberta i cui dischi vanno a ruba alla fine di ogni concerto. Fra i più gettonati Brunella, Battistella, Patrizia Ceccarelli, Simona e Andrea, Luana Babini. Si tratta di artisti giovani, tutti sotto i 40 anni: sono loro la nuova leva, in grado di prendere il posto di Arte Tamburini, Ivano Nicolucci, Ugo Valentini, Nervillo Camporesi. Anche i loro nomi non sono noti, eppure sono stati dei grandi dell'intrattenimento, del divertimento alla buona. Un settore che fa tanto per il tempo libero e il buonumore di cui però ci si ricorda soltanto in rare occasioni (Capodanno, Carnevale, Ferragosto) ma che in realtà lavora tutto l'anno, producendo ricchezza e il classico indotto. Oltre alle serate danzanti, infatti, il liscio è ben organizzato nel settore manageriale. impresariale e produttivo. Edizioni musicali e case discografiche danno lavoro a migliaia di orchestrali stampando spartiti e le classiche «orchestrine» (sono gli spartiti già con e le parti). Senza contare le innumerevoli stazioni radio-tv dedicate al settore. Un angolo di musica che non conosce crisi.

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