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IL VOLTO orientalizzante dell'Etruria ha un luogo dove mostrarsi: è il museo archeologico comunale di ...

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L'apertura del museo (sabato 9 agosto) permetterà ai visitatori di conoscere quanto la cultura e il costume orientale influenzò gli etruschi a partire dalla fine dell'VIII alla metà del VI secolo avanti Cristo. E tra i reperti più significativi di quel periodo, in mostra c'è la cosiddetta Tomba A, che proviene dalla necropoli di Casale Marittimo (Pisa), con monili, armi, oggetti da banchetto e abbigliamento. Ma il museo archeologico di Cecina («è il 455/0 museo della Toscana, il 71/0 museo archeologico in regione e il 225/o museo di proprietà di enti locali», sottolinea l'assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi) non è solo il volto orientale dell'Etruria: custodirà testimonianze di 13 secoli di storia, dal IX secolo avanti Cristo al IV/0 dell' era cristiana. A Villa Guerrazzi saranno esposti circa mille reperti. Sono materiali che vanno dalla preistoria all' età romana recuperati in siti scavati in insediamenti della bassa Val di Cecina (territorio a cavallo delle province di Pisa e Livorno) che ruotavano attorno al centro egemone di Volterra. Soddisfazione è stata espressa dai dirigenti della soprintendenza dei beni archeologici della toscana per la collaborazione tra enti e privati che hanno prestato loro reperti per allestire il museo. A Villa Guerrazzi sono confluiti prestiti del museo archeologico nazionale di Firenze, del museo Guarnacci di Volterra, della collezione Chiellini di Livorno e di molti collezionisti privati. Elmi, cippi, affreschi, corredi e anche una statuetta di Iside in alabastro, presenza rara in territorio etrusco, che proviene dalla villa romana di San Vincenzino (II/o sec a.C.): sono alcuni dei tesori esposti al museo archeologico comunale di Cecina (Livorno). Tra i reperti più significativi, un'urna cineraria in ceramica dell'età del ferro, sormontata da una scena di banchetto e un affresco di epoca romana della villa di Casale Marittimo (Pisa).

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