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De Crescenzo: «Filosofo? No, avrei preferito fare il maestro»

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Con gli anni si migliora o si peggiora? «Nel fisico purtroppo si peggiora. È dentro che si migliora e del dentro non importa proprio a nessuno». Attraversa una buona stagione di vita? «Relativamente bene, relativamente all'età, relativamente al mondo. E vivere a Roma è una vera fortuna». La sua vita è stata speciale sinora? «Non ho vissuto una vita ma due vite. La prima da ingegnere, la seconda da regista e scrittore. Due vite relativamente felici e per ora mi è andata bene». Il caso è determinante? «Il caso influisce moltissimo. Influisce anche e soprattutto la salute. Non ho paura della morte, ho paura del dolore. Se la morte è come quando si spegne la luce non si può aver paura». È necessario cercare di essere sempre se stessi? «Si crede di essere se stessi ma si cambia di giorno in giorno. Credo di essere buono di animo». Cosa sceglie tra l'amore e la libertà? «Tutti vorremmo avere l'amore e la libertà. Quando si ha l'amore si perde la libertà. L'amicizia non toglie la libertà e dà quel tanto di affetto di cui si ha bisogno». Del suo passato cosa vorrebbe riavere? «Mi sarebbe piaciuto fare un film con Totò. È un vero rimpianto. Non ho conosciuto Flaiano ma attraverso i suoi libri ho capito tantissimo». Cosa vorrebbe avere? «Mi piacerebbe diventare maestro elementare. Credo non ci sia soddisfazione più alta che insegnare qualcosa ad un bambino che ha appena cinque o sei anni». Riesce sempre a prendere la vita con filosofia? «Ci provo, non so se riesco». Qual è il vero scopo della vita? «Comunicare. La più grave malattia esistente è la solitudine. Tutti noi abbiamo bisogno di comunicare, dare e ricevere idee, sensazioni». Quanti amori ha vissuto? «Tre grandi amori: a 18 anni, a 30 anni, a 50 anni. E non vorrei vivere un altro amore».

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