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di DELFINA METZ CHI, IN vista di uno di questi week-end romani, anzi equatoriali, decidesse ...

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Maria di Castellabate, Salerno, un angolo del Cilento anch'esso parco protetto. Qui il principe Angelo Granito Pignatelli di Belmonte, fedele al motto di famiglia «Rumpar non flectar» (mi spezzo ma non mi piego) non si è piegato né si è spezzato all'incalzare dei tempi moderni ma, al contrario, perfetto figlio del suo tempo, nonostante la tradizione secolare di famiglia, dove si è riservato un'ala per risiedervi, in un incantevole relais de charme, concedendo a tutti i suoi graditi ospiti il privilegio di godersi una dimora inimitabile e ben vissuta. Nel «Palazzo Belmonte» sono a disposizione 21 suites, una differente dall'altra e tutte distinte da nomi di diversi fiori, gli stessi che si possono ammirare, assieme alla macchia mediterranea, a palme, secolari pini ed eucalipti, nei due ettari di parco a picco sul mare che circondano il palazzo, dove si possono affittare nel verde, altre 15 suites individuali, tutte con vista sull'ombreggiata piscina e sull'orizzonte marino. Si pranza e si cena a lume di candela nel ristorante Belvedere gioia del palato e degli occhi, dato che vi si può ammirare l'intero arco della costa amalfitana e con sullo sfondo il profilo azzurrino di Capri. Dopo cena il principe, per chi non vuol lasciare il suo incantevole feudo, offre nella torretta duecentesca, selezionati spettacoli di arte varia. Numerose sono le gite da fare nei dintorni del Palazzo. Ne segnaliamo due: i siti archeologici di Paestum e Velia, a soli 20 minuti; per quello gastronomico la mozzarella di bufala dop della vicina tenuta di Vannullo.

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