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MANCA poco meno di un mese all' annuncio ufficiale dei titoli della 60ma edizione del Festival del cinema ...

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Tra i film italiani che potrebbero concorrere al Leone d'Oro in pole position c'è quello di Marco Bellocchio, «Buongiorno notte», con Luigi Lo Cascio e Maja Sansa protagonisti nel ruolo di una coppia di sequestratori di Aldo Moro, un soggetto suggerito all'autore dalla lettura dell'«Affaire Moro» di Sciascia. Non si tratta, come ha già spiegato Bellocchio, di una ricostruzione del caso Moro (come è stata quella di Martinelli in «Piazza delle cinque lune»), ma di una riflessione, cara al regista dei «Pugni in tasca», sul rapporto di una generazione più giovani con il "padre" per antonomasia, in questo caso un padre politico. In corsa viene dato per certo anche «Segreti di stato» di Paolo Benvenuti, che rievoca la strage di Portella della Ginestra, mentre l'autore italiano forse più atteso, Bernardo Bertolucci, porterà fuori concorso il suo «The dreamers», tratto dal romanzo «The holy innocence» di Gilbert Adair. «Con questo film - ha detto Bertolucci - ho voluto recuperare per i giovani di oggi, che spesso non sanno neppure cosa sia il '68, lo spirito di quegli anni in cui c'era una gran confusione tra politica, droga, amore, sesso. Non voglio fare l'elogio del '68, ci sono stati molti difetti, e una minoranza che ha militarizzato i gruppi e ha portato l'Italia verso gli anni di piombo, anche sulla base di grandi equivoci e deviazioni dei servizi. Ma non è stato un fallimento, dopo il '68 molto è cambiato nei costumi, nella società, nelle conquiste della donna». Pressochè certi di approdare in Laguna, spalmati nelle varie sezioni, sono anche altri autori di richiamo: Amos Gitai con «Alila», tratto anche questo da un romanzo («Ripristinando antichi amori» di Yehoshua Kenaz); Ridley Scott, con «Matchstick men» con Nicolas Cage; Robert Altman autore di «The company» con Malcom McDowell; Catherine Breillat, l'autrice francese cha ha già fatto scandalo con «Romance» e «A ma soeur», che torna in coppia con il re del porno, Rocco Siffredi (aveva un parte già in «Romance») in «Anatomie d'enfer» , tratto dal romanzo «Pornocratie»; l'australiano Peter Weir («The Truman show», «Green card» e «L'attimo fuggente») che ha scelto il connazionale Russel Crowe («Il gladiatore») come protagonista di «Master and commander» adattamento cinematografico del romanzo di Patrick O'Brian. Attesissimo è il ritorno sul luogo del delitto di un maestro come Ingmar Bergman il quale con «Saraband» ha riunito Erland Josephson e Liv Ullman per il seguito ideale di «Scene da un matrimonio». E non è tutto: torna in Laguna, dopo il "tradimento" di un anno fa quando preferì Cannes, Woody Allen, che porta il suo «Anything else» con Jason Biggs, Christina Ricci, Danny de Vito, Glenn Close e lo stesso Allen.

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