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CESARE Cremonini, cantante per scelta o per caso? «Cantante da sempre.

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Le canzoni devono essere poesie con le note? «Assolutamente sì». Cosa chiede alla vita? «Chiedo di risparmiarmi troppe sofferenze. Vorrei esprimere tutto quello che ho senza che le mie gambe siano tagliate troppo in fretta». Ha sempre avuto quello che voleva senza dover chiedere? «No. Ho chiesto moltissimo e non ho ancora ottenuto quello che vorrei». Ha un amore? «Sì. Ho una compagna con la quale vivo metà dell'anno. Lei ama l'Indonesia e quindi per l'altra metà dell'anno vive a Bali». Ricorda il primo amore? «Avevo 15 anni. A Bologna. Una ragazza alla quale ho dedicato la mia prima canzone "Vorrei"». Ha conosciuto il successo? «Sì, con i Luna Pop. Una gioia enorme. Non è facile trovare le parole per esprimersi. Sono successe tante, troppe cose. Sicuramente un'esperienza che mi ha completamente modificato e mi ha catapultato in un mondo diverso, quello degli adulti. Comunque la musica è l'unica passione della mia vita. Non ci rinuncerei mai». Le piace il mondo degli adulti? «È peggiore di quello dei giovani. Il mondo della gioventù ha molte incoscienze e tanta inesperienza. Il mondo degli adulti è completamente diverso. Se potessi sceglierei, spingendo un tasto, di non incontrarlo mai. La cosa che ho notato di più, nel mondo degli adulti è l'incapacità di chiedere scusa. I giovani sanno farlo. E nella vita è necessario saper chiedere scusa». È determinato, estroverso, introspettivo, sognatore? «Sono tutte queste cose insieme». C'è un'altra vita? «Certe esperienze possono farti pensare in modo negativo, la sofferenza suggerisce che non si può credere a qualcosa di divino. L'educazione cattolica dei miei genitori è molto presente. Credo di credere in un Dio dell'Universo. Ho comunque paura dell'ignoto».

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