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Guerra mascherine, Federfarma contro il commissario Arcuri: accuse vergognose, si scusi

Il presidente Federfarma Roma e Lazio contro il commissario straordinario Arcuri: mascherine a 0,50 euro mai viste

Antonio Sbraga
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«Dopo le pesanti accuse da parte del commissario, Domenico Arcuri, che ha incolpato farmacie e distributori della mancanza di mascherine, chiedo ufficialmente le scuse e la solidarietà da parte delle Istituzioni ai farmacisti italiani. Perché queste accuse sono ingiuriose e vergognose». Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma e Lazio e vicepresidente di quella nazionale, non indora certo la pillola amara nella polemica con il commissario straordinario per il Covid-19 sulle forniture e i prezzi delle mascherine. Contarina, lei lamenta che le farmacie si sono trovate a dover acquistare dai fornitori le mascherine a un costo 10 volte superiore a quello usuale: il commissario avrebbe dovuto agire prima? «Non lo so, quel che è certo è che il forte aumento di domanda di mascherine, come per i guanti e l'alcool, ha comportato un aumento vertiginoso dei prezzi alle farmacie. Questo fatto ha comportato inevitabilmente un aumento del prezzo delle mascherine anche all'utente finale che, ignaro della speculazione a monte della filiera, se la prendeva con i farmacisti al banco». Non potevate rifiutarvi di acquistare quelle forniture su cui la filiera speculava? «È ciò che abbiamo fatto, perché abbiamo acquistato solo quelle più acquistabili: c'erano prezzi peggiori e abbiamo detto di no. Ci sono colleghi che hanno acquistato mascherine Ffp3 a 18 euro poi rivendute a 21. Siamo stati additati da molti come approfittatori e affamatori del popolo ma, dai controlli effettuati dalle forze dell'ordine, si contano 28 multe elevate nei confronti di colleghi per atteggiamenti speculativi. Ripeto: 28 casi su 19.000 farmacie in Italia, lo 0,15%. Ma, ai tempi dei social, basta far girare uno scontrino di un farmacista scorretto che nel giro di un giorno fa il giro del web, così sembra che tutti i farmacisti d'Italia siano degli approfittatori. Federfarma ha deciso di cacciare dal sindacato queste sparute mele marce e di costituirsi parte civile nei confronti di questi colleghi in un eventuale processo nei loro confronti». Ma ora si trovano le mascherine al prezzo calmierato di 50 centesimi? «Il commissario le ha annunciate il 27 aprile, ma chi le ha mai viste a 50 centesimi? Il costo medio delle mascherine per il farmacista in quel momento era di circa 1 euro. Come si fa a vendere milioni e milioni di pezzi di un prodotto sul quale una farmacia ci rimette 50 centesimi al pezzo? Un prezzo che ha tratto in inganno anche la polizia municipale di Roma, che voleva multare alcuni colleghi perché non aveva compreso che lo Stato sulle mascherine, fino a oggi, ha guadagnato il 22% di Iva, come se fossero beni di lusso. Credo sarebbe stato più corretto dire che il prezzo finale, almeno fino a quando ci sarà l'Iva, che a mio avviso andava tolta da subito, è 61 centesimi. Però chi le produce e le importa purtroppo preferisce guadagnare di più, dirottandole verso altri Paesi come la Spagna, dove il prezzo finale delle mascherine è stato fissato a 96 centesimi»

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