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Bertolaso: l'emergenza non è finita, non siamo pronti a una seconda ondata di contagi

Il consulente svela: io guarito con la clorochina

Katia Perrini
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«Il Paese deve ripartire, ma non possiamo dimenticare che questa è un'emergenza sanitaria, che non è affatto finita. Oggi ci sono stati 274 morti. Il Paese non è ancora attrezzato per fronteggiare da un punto di vista sanitario da questa epidemia e non lo è se ci sarà una terza fase verso ottobre-novembre, perché ci sarà anche l'influenza». Lo ha detto Guido Bertolaso, consulente del presidente della Regione Marche per l'ospedale Covid a Civitanova Marche, ospite di Stasera Italia su Rete4. «Un'epidemia di influenza con quella di coronavirus sarà devastante per questo Paese se non si lavora da subito per organizzare tamponi per tutti quelli che ne hanno bisogno, tracciabilità di tutti i casi positivi e dei loro contatti e ospedali Covid, in modo da ingolfare gli ospedali normali», ha spiegato.  «Dei quasi 30mila morti avuti in questi due mesi un numero importantissimo è stato dovuto alla carenza di reparti di rianimazione e dal fatto che gli ospedali erano pieni. Si è dovuto decidere chi ricoverare in terapia intensiva e lo si è fatto sulla base della carta d'identità. Io non sarei stato ammesso in certe regioni d'Italia a quell'assistenza che ho avuto. Non mi pare che sia molto giusto per un Paese come il nostro». Sulla sua esperienza di malato di Covid, poi Bertolaso racconta: «Cosa si prova a essere malati di Covid 19? È una paura terribile, di una malattia che ancora non si conosce, e che si manifesta con sintomi diversi l'uno dall'altro: è come una roulette russa. A me è andata bene, anche se ho passato giornate molto difficili, anche attaccato all'ossigeno. E' una malattia che se non provi sulla tua pelle, non ne capisci la gravità». Bertolaso poi ha svelato la cura a cui è stato sottoposto: «Io sono stato trattato con clorochina da subito, che è da usare immediatamente e che si è dimostrata efficace, assieme a un cocktail di antivirali. Oggi è molto di moda l'idea del plasma, che si ricava da soggetti che come me hanno già avuto il virus e si pensa che ci siano degli anticorpi neutralizzanti che possono essere utili nella terapia». «Stiamo ultimando il secondo Covid hospital d'Italia - ha poi spiegato - Abbiamo realizzato il primo alla Fiera di Milano, che è già operativo da alcune settimane, e sulla base della richiesta del presidente della Regione Marche e con un accordo con il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta e con il Comune di Civitanova Marche è stato deciso di realizzare questo secondo ospedale che serve a garantire l'assistenza a tutti i malati di questa terribile malattia. Abbiamo iniziato questo lavoro 19 giorni fa e oggi abbiamo il primo modulo di questo ospedale su sei moduli autosufficienti, ognuno con 14 letti».

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