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Ristoratori in piazza per la crisi. E le multe fioccano in diretta tv

Davanti alle telecamere de L'Aria che tira sono stati sanzionati almeno 15 commercianti

Giada Oricchio
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Bomba sociale a Milano. I ristoratori scendono in piazza per chiedere aiuti al Governo e la polizia ne multa 15. Tutto in diretta a “L'Aria che Tira”, il programma di LA7. Myrta Merlino: “Queste scene fanno male”. L'ingiustizia in diretta tv. E' quanto successo questa mattina durante la diretta della trasmissione “L'Aria che tira”, il programma di Myrta Merlino che, indignata, si è attivata: “Chiamiamo la Questura e cerchiamo delucidazioni. Come è possibile che si sia solerti sulle multe e non sui soldi per la ripartenza? Perché la Digos è intervenuta?”.  Per approfondire leggi anche: L'Aria che tira, Sgarbi contro Conte Questa mattina, la giornalista ha dato spazio alla disperazione dei ristoratori milanesi che sono scesi in piazza per chiedere aiuti concreti al Governo. La manifestazione, come testimoniato dalle telecamere, era assolutamente pacifica e i ristoratori indossavano mascherine mantenendo la distanza di sicurezza. Poco dopo le 7 del mattino sono intervenuti i poliziotti del Commissariato Sempione con il solo incarico di identificare i presenti nella zona dell'Arco della Pace, ma la tensione è salita alle stelle quando sono arrivati gli agenti della Digos che hanno iniziato a elevare multe per assembramento e mancanza di sicurezza. La mossa ha scaldato gli animi: una coppia, marito e moglie, si sono visti multare per 400 euro ciascuno come ha detto il proprietario di un bar: “Paghiamo le tasse in due e il decreto Cura Italia ha dato 600 euro a me e niente a mia moglie, ma la multa la fanno ad personam. Siamo chiusi da marzo e ora ci multano?! Adesso il poliziotto della Digos mi ha risposto "se avete rimostranze chiamate il 112", lo fanno per attenersi alla sicurezza, ma di che parlano? Lasciano a casa quelli del 41 bis e a noi ci fanno le multe”. Una ristoratrice di Milano ha testimoniato: “Volevamo solo visibilità per le nostre richieste, eravamo qui in maniera totalmente corretta e pacifica, le forze dell'ordine ci hanno identificato e poi è arrivata la Digos che ha iniziato a farci i verbali”, un'altra lavoratrice ha segnalato: “Oltre al verbale, rischio il penale. Volevo scrivere nell'autocertificazione che ero lì per lavoro e il poliziotto mi ha detto "attenzione a quello che scrive perché se non dichiara il vero è penale!", mentre un altro imprenditore insieme ai suoi dipendenti è stato sanzionato per 2.400 euro. Esterrefatta Myrta Merlino che ha chiesto spiegazioni in diretta alla Questura e al Comune: “Il Comune mi ha fatto sapere di non c'entrarci nulla e di non avere competenza perché la Digos dipende dalla Questura. A sua volta la Questura dice che è intervenuta seguendo la norma cioè divieto di raccolta e assembramento e ha applicato le sanzioni. Le persone non erano autorizzate”. Dunque, i verbali sono stati elevati non per divieto di manifestazione ma di assembramento nonostante la distanza di almeno 1 metro fosse rispettata. Myrta Merlino ha chiosato: “Sono testimone oculare che era tutto tranquillo prima delle multe, con l'arrivo della Digos sono partiti gli assembramenti. E' un ordine irrazionale. Occorre buon senso e regole uniformi. Ieri al Testaccio, a Roma, non hanno agito così”.

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