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Coronavirus, un italiano contagiato sulla Diamond Princess. Di Maio: "Ora è negli Usa"

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Davide Di Santo
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Mentre dall'ospedale Spallanzani di Roma arrivano buone notizie sulle condizioni dei pazienti ricoverati, Unità di crisi della Farnesina e Protezione civile lavorano per sciogliere l'ennesimo nodo dell'emergenza coronavirus, legato, questa volta, ai 35 italiani a bordo della nave da crociera Diamond Princess, sulla quale i contagi hanno superato le 400 persone. "Si è parlato di un italiano (a bordo della nave, ndr) che poteva aver contratto il coronavirus, voglio dire chiaramente che questo italiano è sposato con una statunitense e quindi è rientrato negli Stati Uniti con il volo di ieri", ha confermato il ministro degli Esteri Di Maio, parlando con i giornalisti a margine del Consiglio Affari esteri a Bruxelles. A Roma migliorano le condizioni dei due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani e i medici definiscono "ottime" quelle del 29enne arrivato dalla Cecchignola. I tamponi effettuati sabato e domenica hanno confermato che Niccolò, il 17enne di recente rientrato da Wuhan a bordo di un volo militare, non è stato colpito dal virus. Il ragazzo, assicurano i medici, "continua a essere sereno e di ottimo umore". Presso l'istituto, finora, 68 persone sono state sottoposte al test per la ricerca del '2019-nCov': 59 sono state dimesse dopo esser risultate negative, mentre a parte la coppia cinese e i due italiani ricoverati, altri cinque restano in ospedale per altri motivi clinici. Sul fronte Diamond Princess, dove sono bloccati 35 italiani, per lo più membri dell'equipaggio, "ci stiamo preoccupando di organizzare il prima possibile il rientro" ha detto il capo della protezione civile Angelo Borrelli. «Dove verranno portati lo stiamo definendo in queste ore - ha aggiunto - e sarà sicuramente un luogo dove non avranno possibilità di contatto con i cittadini che sono rientrati in precedenza per evitare possibili contagi. Quindi ci sarà un periodo di sorveglianza sanitaria anche per questi». Intanto proseguono i controlli sanitari sui passeggeri che atterrano negli aeroporti italiani: dal 5 febbraio sono stati monitorati 13.006 voli e 1.526.391 passeggeri. Medici e volontari di protezione civile sono impegnati nelle verifiche in tutti gli scali. La temperatura corporea viene rilevata da termometri laser o da termoscanner. Nella sola giornata di domenica, sono stati sottoposti al rilevamento della temperatura corporea 161.574 passeggeri garantendo la sorveglianza sanitaria su un totale di 1.328 voli in arrivo. Per nessuno dei passeggeri monitorati si è resa necessaria l'applicazione del protocollo sanitario previsto in caso di sospetto coronavirus. 

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