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Il Pg della Cassazione:"No ai domiciliari per Brusca"

Il parere della Procura generale dopo la richiesta di una pena più lieve per il boss mafioso

Carlantonio Solimene
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La procura generale della Cassazione si è espressa contro gli arresti domiciliari per Giovanni Brusca. Il Pg, nel parere espresso nella requisitoria scritta in cui si rigetta la richiesta avanzata dalla difesa dell'ex boss di Cosa Nostra, condividendo le motivazioni del Tribunale di Sorveglianza, considera "non ancora acquisita la prova certa e definitiva del suo ravvedimento". La decisione dei giudici della Suprema Corte è attesa nelle prossime ore. "Giovanni Brusca terminerà di scontare la sua pena in carcere nel 2022, se la Cassazione non accoglierà la richiesta di collocarlo ai domiciliari, ma potrebbe tornare libero alla fine del 2021 perche' ha uno 'sconto' di 270 giorni come previsto dal regolamento carcerario". Lo ha detto l'avvocato Antonella Cassandro, uno dei legali che ha patrocinato il ricorso dell'ex boss alla Suprema Corte. "Nel suo parere negativo alla detenzione domiciliare, il Pg della Cassazione - ha spiegato Cassandro - ha condiviso le motivazioni del Tribunale di sorveglianza che ritiene che Brusca non si sia ravveduto a sufficienza". Cassandro ha sottolineato che oltre al Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, hanno dato parere favorevole ai domiciliari anche la direzione del carcere di Rebibbia, e le autorità di pubblica sicurezza di Palermo. A intervenire sul caso è stata anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Brusca è uno spietato criminale al quale non va concesso nessun beneficio. Ci auguriamo che la Cassazione respinga la richiesta di scontare la pena agli arresti domiciliari. Lo Stato non può in alcun modo permettersi di lanciare questo segnale di resa nei confronti della mafia" ha scritto la Meloni su Twitter.

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