Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Foggia, in corteo dopo la strage dei braccianti

Silvia Sfregola
  • a
  • a
  • a

Braccianti in sciopero a Foggia dopo la recente morte di 16 lavoratori in sole 48 ore. Stamani la manifestazione dell'Usb, nel pomeriggio quella dei sindacati confederali con centinaia di persone in piazza per ribadire i propri diritti. "Basta stragi e sfruttamento" e "contro ogni ghetto", gli slogan della marcia dei berretti rossi, indetta dal sindacato di base che da San Severo si muove, di primo mattino, per poi arrivare alla prefettura di Foggia dove una delegazione viene ricevuta per parlare di legalità e integrazione sul lavoro e chiedere un'indennità per le famiglie delle vittime dei recenti incidenti. Secondo il sindacato l'adesione allo sciopero è totale: “Nessuno è al lavoro nei campi intorno al ghetto di Rignano - si legge in una nota Usb - nel Comune di San Severo". Alla manifestazione partecipa anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano secondo il quale "è una delle prime volte in cui questi lavoratori si organizzano, si aggregano e lottano per i propri diritti. È un fatto molto importante". Nel pomeriggio è la volta dei sindacati confederali la cui manifestazione è in programma a partire dalle 18. Secondo l'Osservatorio Placido Rizzotto sulle agromafie, in Italia sono tra i 400 e i 430 mila i braccianti soggetti a lavoro irregolare e caporalato. Lavorano dalle 5 del mattino alle 18 della sera: la paga media, in genere, si aggira tra i 20 e i 30 euro al giorno, il lavoro a cottimo sui 3-4 euro per riempire cassoni da oltre 300 chili; un salario inferiore di circa il 50% a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro. I lavoratori in questione pagano al caporale il trasporto a seconda della distanza (4, 5 euro in media), i beni di prima necessità come acqua e panino. E le donne percepiscono un salario inferiore del 20% rispetto ai loro colleghi.

Dai blog