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Amazon, arriva il braccialetto elettronico ed esplode la polemica

Lo strumento wireless per guidare i lavoratori fra i pacchi da smistare. I sindacati: "Ne pensiamo tutto il male possibile"

Silvia Sfregola
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Il braccialetto wireless, l'ultima trovata di Amazon, escogitata per velocizzare la ricerca dei prodotti stoccati nei magazzini da parte dei dipendenti, ha scatenato un mare di polemiche. Il gigante di Jeff Bezos lo ha appena brevettato, presentandolo come uno strumento in grado di monitorare con precisione dove si mettono le mani, vibrando per guidarle nella giusta direzione. Ma più d'uno si chiede se non si tratti di un dispositivo fatto per controllare e standardizzare i dipendenti. Secondo quanto scrive GeekWire, che ha visionato il prototipo, nella migliore delle ipotesi quando verrà effettuato un ordine su Amazon, i dettagli saranno trasmessi sul mini computer al polso del dipendente che dovrà scattare a prendere la merce, metterla in una scatola e passare al compito successivo. Lo scenario peggiore, osserva GeekWire, è quello che il braccialetto fornito da Amazon rappresenti un mezzo per sorvegliare i dipendenti. La novità di Amazon ha inevitabilmente scatenato un putiferio in Italia. Il primo a intervenire sulla questione è stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ricordando che nel nostro Paese «c'è una legge e la legge va rispettata. Quindi le cose che si possono fare sono quelle che ammette la legge e quelle che non si possono fare sono quelle che vieta la legge». Sul tema dei controlli ai lavoratori, la normativa prevede che «per avere determinate autorizzazioni e possibilità ci debba essere un accordo con le organizzazioni sindacali e/o, dall'altra parte, un'autorizzazione delle autorità competenti», ricorda il ministro richiamando Amazon a rispettare la legge. «Vale per un drone, vale per una bicicletta e vale per qualsiasi altra cosa». L'iniziativa di Amazon, a dispetto della campagna elettorale incombente, ha creato un clima bipartisan. A Poletti ha fatto un'eco amplificata Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, che su Facebook ha scritto: « Amazon brevetta un braccialetto elettronico per controllare i suoi dipendenti. Ecco i risultati della globalizzazione incontrollata: lavoratori ridotti a schiavi e costretti a lavorare come fossero in carcere da aziende multinazionali senza scrupoli». Dello stesso avviso anche Matteo Salvini, leader della Lega Nord: «Uomini o schiavi? Voglio restituire dignità al lavoro, alcune multinazionali sfruttano, spremono e poi rottamano. Basta!». Dalla sponda politica opposta, quella del Pd, arrivano toni più pacati ma la sostanza non cambia. Maurizio Martina, vicesegretario del Pd, dichiara: «Leggo di braccialetti che migliorerebbero la produttività dei lavoratori in Amazon. Io dico con forza che prima di ogni cosa ci deve sempre essere la dignità del lavoratore e i suoi diritti tutelati senza ambiguità dalle regole e dalle leggi». E i sindacati? Anche qui coro unanime. «Ne penso tutto il male possibile», dice il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. «La notizia si commenta da sola», replica la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. «Bisogna rispettare il modello di relazioni industriali che esiste nel nostro Paese», commenta da parte sua la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. E Amazon? L'azienda Usa ha fatto sentire la sua voce, con una nota ufficiale: «Non rilasciamo commenti relativamente ai brevetti. In Amazon siamo attenti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità».

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