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Incendi in Piemonte, evacuata casa di riposo

Sono 11 gli incendi boschivi attivi in Piemonte

Il fuoco minaccia anche le abitazioni

Carlo Antini
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È un cielo apocalittico quello che sovrasta la Val Susa in queste ore. Una nube di fumo giallo ha completamente invaso la città di Susa (Torino), e le fiamme si avvicinano al santuario del Rocciamelone. Sono 11 gli incendi boschivi attivi in Piemonte, 190 i vigili del fuoco al lavoro. Una sessantina gli evacuati nella notte a Mompantero, dove il fuoco minaccia le abitazioni. Cinque ospiti della casa di riposo Villa Cora di San Giacomo sono stati portati in ospedale in via precauzionale, ma non ci sono feriti: la croce rossa ha preparato il piano d'evacuazione per i 195 anziani residenti in struttura. Contro i roghi si combatte anche dal cielo. «Il ministro Minniti ha garantito che tutti i canadair operativi sono impegnati in Piemonte», ha detto il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in sopralluogo a Sparone. I roghi si sono spostati a ridosso del versante di Novalesa: alle spalle del presidio no tav di Venaus si vede la montagna bruciare. Le fiamme in zona Pampalù raggiungono i 70 metri d'altezza e sono a rischio molte brigate. Alle operazioni di spegnimento partecipano anche decine di volontari Aib, protezione civile, forze dell'ordine e semplici cittadini. La zona è impervia e le squadre partono anche a piedi. A Genova sono atterrati due canadair della Repubblica croata, attivati da Bruxelles su richiesta del Governo italiano nell'ambito del Meccanismo europeo di protezione civile. Opereranno a supporto dei velivoli della flotta antincendio dello Stato. Altri mezzi aerei, secondo quanto si apprende, sono stati attivati dalla Svezia. La croce rossa di Susa sta allestendo un centro di accoglienza per gli sfollati delle frazioni di Mompantero all'Istituto Rosaz di Susa. Per ricostituire i boschi andati in fiamme, sostiene la Coldiretti, «ci vorranno almeno 15 anni, con danni all'ambiente, all'economia, al lavoro e al turismo». Un costo drammatico che l'Italia è costretta ad affrontare perché, denuncia la Coldiretti, «è mancata l'opera di prevenzione con 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, a causa dell'incuria e dell'abbandono, sono diventati giungle ingovernabili in preda ai piromani». Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo afferma: «Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli».

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