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Mossad: l'Isis cerca la ribalta Rischio attacco in Vaticano

Allerta del servizio segreto israeliano che ha simulato un attentato a San Pietro

Francesca Musacchio
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L'Isis è a caccia di visibilità per dimostrare che la sua potenza non è in crisi. Le pesanti sconfitte subite tra Siria e Iraq hanno offuscato l'immagine del gruppo terroristico e quindi serve una risposta adeguata, un attacco spettacolare. Quale migliore obiettivo se non il Vaticano? È questo il presupposto dal quale è partita la simulazione dell'Itc, Herzliya International Institute for Counter-Terrorism Conference, a cui hanno partecipato anche alcuni ex ufficiali del Mossad e dell'esercito israeliano. Uno scenario spaventoso, messo in campo per immaginare come potrebbe svolgersi un attacco terroristico a San Pietro, da sempre considerato l'obiettivo numero uno dello Stato islamico. La simulazione, fatta anche attraverso un inquietante gioco di ruoli dove i leader Isis erano interpretati da alcuni 007, è stata attuata per ricreare possibili scenari, motivazioni e organizzazione degli jihadisti. È stata persino inscenata una riunione tra i vertici del Califfato per pianificare il mega-attacco che avrebbe l'ambizione di dimostrare che l'Isis è ancora esistente, nonostante le sconfitte subite in Siria. Il tutto è avvenuto, per tragica coincidenza, il giorno prima dell'esplosione nella metropolitana di Londra. La Gran Bretagna, però, non è un obiettivo facile, vista la difficoltà di entrare liberamente, e neanche uno dei più importanti dal punto di vista mediatico. Nonostante l'attacco a Person Green non abbia sorpreso gli esperti israeliani, la loro analisi li ha portati a considerare uno scenario ben più appetibile per gli jihadisti: l'Italia e in particolare il Vaticano. Boaz Ganor, fondatore del think tank, ha... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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