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Caso Diele, disilluso il padre della vittima: "Non farà 16 anni di carcere, ci sono i cavilli"

Davide Di Santo
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Era sprovvista di assicurazione la vettura, un'Audi A3, su cui viaggiava l'attore Domenico Diele che, nella notte tra venerdì e sabato, ha tamponato violentemente uno scooter in autostrada nel Salernitano, causando la morte della donna di 48 anni che lo stava guidando. Diele, noto per i  ruoli al cinema (Acab) e in tv (1992 e 1993) dagli esami eseguiti all'ospedale Ruggi di Salerno, è risultato positivo a cocaina e hashish e aveva già la patente sospesa per aver guidato più volte sotto l'effetto di stupefacenti. Rinchiuso già da ieri nel carcere di Salerno-Fuorni, l'attore di fiction comparirà domani mattina alle 9.30 davanti al gip del tribunale di Salerno, Fabio Zunica, per l'udienza di convalida dell'arresto, che si terrà proprio nella casa circondariale. Il reato che gli viene contestato è di omicidio stradale. Nicola Dilillo, appuntato dei carabinieri in congedo, padre di Ilaria Dilillo, la donna di 48 anni investita e uccisa dall'auto guidata dall'attore Domenico Diele, ha sfogato la sua sua rabbia al TgR: "Mi hanno rovinato l'esistenza. Era l'unica persona che mi rimaneva, l'unico sostegno. Adesso è venuto meno e io ora sono finito". Recentemente era morta la moglie dell'uomo, rimasto ora solo. "Questi 16 anni di carcere di cui si parla sono solo nell'immaginario. Ci sono sempre i cavilli e le attenuanti", conclude. L'Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo ai danni dell'attore. 

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