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Mamma scomparsa a Palazzolo, qualcuno è tornato a bruciare l'auto

Angela Di Pietro
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Potrebbe essere vicino a una svolta il giallo legato alla scomparsa della mamma di Palazzolo, Sara Capoferri, 37 anni, di cui non si hanno tracce dal 21 febbraio scorso. Era sera inoltrata quando la donna, residente nel bresciano, ha chiamato la figlia sedicenne, che era a casa dei nonni. «Sono al Mac, vengo a prenderti più tardi», ha detto, senza tornare più a casa. Il venticinque febbraio scorso, accanto al laghetto artificiale di Berlingo, è stata ritrovata bruciata la sua auto, una Nissan Micra color argento. Secondo alcuni anziani la vettura era sul posto (integra) già dal mercoledì precedente. La testimonianza è ritenuta attendibile, dunque la stessa Sara o qualcun altro è tornato nell'area accanto al lago per dare fuoco alla Micra. Chi è stato? Sara Capoferri aveva avuto una vita tormentata e in passato si era resa protagonista di una fuga, durata tuttavia pochi giorni. Ultimamente si era ripresa, ha raccontato il padre Pier Antonio, aveva trovato lavoro e si sentiva più soddisfatta. Le ultime ore le ha passate, così sembra, con l'ex fidanzato, il quale ha riferito agli inquirenti che la donna, a tarda sera, ha voluto «restare sola». Gli investigatori stanno ascoltando l'amica estetista alla quale Sara Capoferri raccontava gioie e dolori. I sommozzatori hanno scandagliato le acque del piccolo lago di Berlingo senza tuttavia trovare niente di utile. Il bossolo rinvenuto sulla strada limitrofa non ha invece niente a che fare con Sara Capoferri. Il padre della scomparsa si è detto affranto. All'inizio pensava ad un'altra fuga della figlia, adesso sospetta sia successo qualcosa di grave. «È troppo tempo che non si fa viva, temo il peggio», ha dichiarato.

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