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Studentessa molestata e picchiata sul treno a Pavia: "Contatti in chat con l'aggressore"

Silvia Sfregola
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Passa alla procura di Pavia, per competenza territoriale, l'indagine sull'aggressione alla studentessa 16enne avvenuta giovedì pomeriggio su un treno della linea Milano-Mortara. Residente a Vigevano, iscritta a una scuola superiore del capoluogo lombardo, potrebbe conoscere il suo aggressore con cui un anno fa, a inizio 2016, avrebbe scambiato alcuni messaggi in chat di un social network. L'identikit del ricercato, che avrebbe agito assieme a un coetaneo connazionale, è un uomo nordafricano sui 25 anni. Non è escluso che l'abbia seguita fino in stazione, salendo sul suo stesso treno e aggredendola senza attirare l'attenzione di altri passeggeri. Questi gli elementi raccolti dagli investigatori della Squadra volanti di Milano che stanno ricostruendo il percorso della minore: dalla scuola in zona Colonne di San Lorenzo a Milano sino in stazione Porta Genova, e da lì fino a Vigevano attraversando le campagne dell'hinterland. L'arco temporale in cui sarebbero accadute le violenze, secondo quanto racconta la giovane, è pari al tragitto che, su rotaie, collega Abbiategrasso a Vigevano. Sono 15 i minuti in treno che separano la prima cittadina, in provincia di Milano, alla seconda, nel pavese. In quel quarto d'ora la minore era sola sull'ultima carrozza. L'altra passeggera, una conoscente salita a Porta Genova, si ferma ad Abbiategrasso. Le due si salutano e, pochi istanti dopo, la furia dei due uomini si scaglia su di lei: calci, pugni e palpeggiamenti nelle parti intime. Grida aiuto, ma nessuno la sente. Arrivata a casa, nonostante il dolore non racconta niente alla famiglia. L'indomani la madre scopre dell'accaduto solo dopo il ricovero della figlia nella clinica meneghina De Marchi, dove la 16enne viene accompagnata dalle compagne di scuola venerdì mattina. La ragazzina è stata dimessa, e la prognosi è di oltre 20 giorni per contusioni multiple a una costola.

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